1129_VERDUN: VISION D'HISTOIRE . Francia 1928; Regia di Léon Poirier.
La storia attorno a questo film è anche più interessante, ai giorni nostri, del film stesso. Intendiamoci, le riprese di Léon Poirier hanno un valore eccezionale perché la ricostruzione delle fasi della battaglia di Verdun, combattuta tra francesi e tedeschi nel 1916, in seno alla Prima Guerra Mondiale, sono preziosissime. Oltre ad essere state girate in tempi brevi dallo scontro, videro la partecipazione di molti veterani che poterono fornire così informazioni utili al regista sullo svolgersi dei fatti e sull’aspetto scenico del campo di battaglia. E, in effetti, le immagini erano (e sono) talmente verosimili che un opuscolo promozionale del film fu scambiato negli anni per un documento storico e le foto di scena di Verdun vision d’histoire si dice che finirono addirittura sui libri sulla Grande Guerra in qualità di autentici scatti del fronte. Questo fu dovuto anche dal fatto che, essendo il film una rappresentazione piuttosto sobria e ben poco romanzata nel senso tipico del termine, l’impressione che si aveva (e si ha) vedendo la pellicola di Léon Poirier era quella di guardare un documentario. Certo la scelta di figure simboliche o anche la stessa suddivisione del lungometraggio in tre atti, dai titoli quanto mai evocativi (Forza, Inferno e Destino), si risolve in una rappresentazione di grande impatto emotivo. Al tempo stesso ci sono però alcuni passaggi di vita quotidiana, ad esempio quello che vede protagoniste le due donne (Suzanne Bianchetti e Jeanne-Marie Laurent) che sembrano appunto immagini strappate alla realtà quotidiana della gente comune in un momento tanto grave. Nonostante si tratti di una battaglia che infuriò a conflitto già ben avviato, quella di Verdun può facilmente essere interpretata comunque come un’aggressione tedesca a terra francese.
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