1134_QUEL GRAN PEZZO DELL'UBALDA TUTTA NUDA TUTTA CALDA . Italia 1972; Regia di Mariano Laurenti.
Difficile trovare qualcosa di interessante ne Quel gran pezzo dell’Ubalda tutta nuda e tutta calda che non siano le curve della protagonista Edwige Fenech (l’Ubalda, sa va san dire) e della sua rivale d’occasione Karin Schubert. Se la Fenech, al tempo ventiquattrenne, era nel fiore della sua prosperosa bellezza, anche l’attrice italotedesca non le era poi da meno. I meriti del film di Mariano Laurenti, ai limiti del disastroso in regia, si fermano qui. Hanno voglia i critici come il Mereghetti a cercare degli spunti positivi dove non ci sono, e peggio ancora Walter Veltroni che arrivò a dire che il film in questione avrebbe “aiutato a sconfiggere risorgenti integralismi bacchettoni e a dislocare verso equilibri più avanzati il comune senso del pudore”. Il punto è che, al di là del mostrare le procaci bellezze delle citate attrici protagoniste, Quel gran pezzo dell’Ubalda tutta nuda e tutta calda è un film brutto, dozzinale, sciatto e con assoluta mancanza di gusto, né buono né cattivo. Fosse stato di cattivo gusto, infatti, avrebbe potuto avere qualche significato tra quelli che gli attribuisce Veltroni; invece il film di Laurenti potrebbe essere paragonato ad una recita scolastica se non fosse che a scuola almeno gli intenti sono in genere più consistenti. Ad esprimere in chiave attoriale il nulla che la produzione mise in campo ci pensa Pippo Franco, davvero ai minimi termini in fatto di recitazione, carisma e umorismo. E il dramma è che non è nemmeno ridicolo. Come del resto il film che, come detto, va messo a referto solo per la presenza della Fenech; nella sua carriera, l’attrice, lei sì, contribuì a definire meglio il comune senso del pudore. Forse in qualche caso esagerando, o finendo coinvolta in produzione insulse come questa, ma alla bella Edwige si può perdonare questo e altro.
Edwige Fenech
Karin Schubert
Galleria di manifesti
Sì, sono d'accordo... Ricordo che guardavo la VHS di nascosto aspettandomi chissà che cosa 😄...
RispondiEliminaNelle vicinanze c'era anche la VHS "L'uomo che guarda" di Tinto Brass, di tutt'altro spessore... 🙂