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domenica 9 ottobre 2022

SHOCK

1127_SHOCK . Stati Uniti 1934;  Regia di Roy J. Pomeroy.

1916, Prima Guerra Mondiale, fronte occidentale: tre ufficiali inglesi si ritrovano nella stessa ridotta. Sono i capitani Derek Marbury (Ralph Forbes) e Bob Hayworth (Monroe Owsley) e il fratello di quest’ultimo, il tenente Gilroy (Douglas Walton): la cosa particolare è che la moglie di Derek, Lucy (una deliziosa Gwenllian Gill), è l’epicentro sentimentale dei tre militari e della nostra storia. Innamoratissima del marito, ha un palese ascendente anche su Gilroy; da parte sua, Bob, da buon fratello maggiore, non si accontenterà di fare l’ammiratore relegato nel ruolo di amico. Comunque per il momento siamo al fronte e c’è una missione pericolosa da compiere: uscire di notte dalla trincea e addentrarsi nella terra di nessuno, e l’incarico è affidato a Gilroy. Il più giovane degli Hayworth, man mano che il tempo scorre e si avvicina il momento di agire, si fa sempre più teso; Bob lo rimprovera, ma più che preoccupato per la sorte del fratello, sembra temere di vedere infangato il buon nome di famiglia da qualche cedimento del giovane. Il quale si è intanto diligentemente annerito con un tappo di sughero il volto per uscire in missione ma, nonostante si sia apparentemente calmato, è in preda ad una crisi isterica interiore. Una crisi che lo spinge a comportarsi come quel condannato che si impicca nella cella per paura di essere impiccato: un esempio portato dallo stesso tenente che ben spiega quando la paura arriva ad un tale livello da essere lei stessa l’oggetto che incute terrore. Non tanto paura di morire, quindi, ma paura della paura: un concetto davvero interessante. Fatto sta che Gilroy si spara, suicidandosi, appena fuori dalla ridotta e ripiomba giù dalla rozza scalinata. 

Derek è sgomento nel vedere la sorte dell’amico mentre Bob teme palesemente anche lo scandalo che potrebbe seguirne: i due decidono di portare il cadavere del tenente perlomeno fuori dalla trincea, in modo che la si possa far passare come onorevole morte sul campo di battaglia. Durante questa operazione, uno scoppio d’artiglieria esplode vicino e Derek rimane ferito gravemente; nel parapiglia successivo viene dato per disperso. In realtà il capitano non è morto ma per lo scoppio ha perso la memoria e all’ospedale militare gli affibbieranno il nome di John Drake. Intanto, avuto campo libero, Bob prova a consolare Lucy che, per altro, si affida ancora speranzosa al messaggio ricevuto dall’Ufficio di Guerra che, a proposito del marito, parlava di scomparsa e non di morte del capitano. Ma il fratello maggiore degli Hayworth non demorde e arriva anche ad infangare il nome del collega, dimenticando che l’uomo era finito disperso per non compromettere la sua, di reputazione famigliare. Alla fine, dopo qualche travaglio sentimentale, la questione si risolve. Il film, infatti, ha infine assunto toni melodrammatici agevolato, in questo, dalla composizione schematica del classico triangolo amoroso (Derek-Lucy-Bob) una volta eliminato Gilroy. Nel complesso un buon film, con un coinvolgente finale romantico ma certamente sorretto maggiormente dall’ottima sequenza di attesa nella ridotta, sotto l’incessante martellare dell’artiglieria. La componente umoristica è affidata a Hawkins (Clyde Cook) e Meadows (Billy Bevan), i due soldati addetti ai servizi che, con buona verve comica, rendono sopportabile la plumbea atmosfera del ricovero militare senza minarne l’efficacia. Non un capolavoro, questo Shock, ma un’opera che ben ottimizza tutte le potenzialità.   


Gwenllian Gill




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