1128_DOUAMONT - DIE HOLLE VON VERDUN . Germania 1931; Regia di Hainz Paul.
Nel secondo dopoguerra, alcuni lavori del regista Heinz Paul furono accusati di aver contribuito alla propaganda nazista (Wilhelm Tell, del 1934 dove recitava Emmy Göring moglie del gerarca nazista, I quattro moschettieri e persino Wunder des Fliegens) ma, prima dell’ascesa al potere di Hitler, il cineasta aveva dimostrato ben altra sensibilità. Paul, forte della sua esperienza diretta nella Grande Guerra, aveva dedicato al primo conflitto mondiale alcune sue opere, generalmente apprezzabili per l’approccio sobrio e, nel complesso, meno fazioso di altri registi. Va detto che non siamo di fronte ad un autore del calibro di Lewis Milestone, Georg Wilhlem Pabst o Jean Renoir, per restare a registi che hanno trattato la Grande Guerra a livelli cinematograficamente altissimi. Ma, in questo ambito, Paul il suo lo ha saputo fare con discreto mestiere e apprezzabile sensibilità. Anche Douaumont - Die Hölle von Verdun conferma le buone qualità messe in mostra nel di poco precedente, e tutto sommato simile, Die Somme: Das Grab der Millionen. Con questa sua nuova opera il regista bavarese completa così il quadro semi-documentaristico su una delle fasi cruciali della Prima Guerra Mondiale sul fronte occidentale, quando gli schieramenti cominciavano ad avere cognizione che non sarebbe stato semplice, per nessuna delle due parti, prevalere in tempi brevi. Se il precedente film era dedicato alla Somme, con Douaumont - Die Hölle von Verdun Paul si sposta a Verdun, come intuibile sin dal titolo, l’altro epicentro del fronte occidentale del periodo.Con il suo testo, per la precisione,
il regista si concentra sulla presa tedesca e riconquista francese del Forte
Douaumont: la roccaforte era del resto il punto nevralgico della cintura di
difesa al cruciale centro di Verdun e fu oggetto di una situazione
particolarmente curiosa. I francesi, convinti che i forti non potessero
resistere al fuoco d’artiglieria tedesco, li lasciarono ben poco custoditi
tanto che i nemici poterono occupare Douaumont con una semplice incursione. Nel
film, al comando dei soldati tedeschi, c’è addirittura un simpatico e attempato
ufficiale che si serve di un bastone come ausilio per camminare e offre
sigarette a tutti. Il bonario ufficiale, dopo averlo salvato dall’aggressione
di un suo sottoposto, sembra addirittura rincuorare il povero soldato francese lasciato
solo alla custodia del forte e facilmente sopraffatto dal manipolo di incursori
tedeschi. La presa del forte è quindi mostrata praticamente senza scontri
cruenti sebbene l’artiglieria faccia da costante accompagnamento sin dalle
prime operazioni.
In effetti nella prima parte del film, che si occupa appunto della
presa tedesca di Douaumont, la guerra sembra semplicemente una lotteria a non
venir colpiti da qualche colpo d’artiglieria; anche l’ambientazione, i campi
erbosi a perdita d’occhio nel quale i soldati avanzano allo scoperto, non
ricorda le classiche scene a cui siamo abituati quando si parla di Prima Guerra
Mondiale. La situazione diventa più simile al consueto con la controffensiva
francese: la pesante artiglieria ferroviaria francese apre crateri sempre più
grandi e demolisce le mura in mattoni del forte. Ora, con i tedeschi che
sfoderano le proverbiali mitragliatrici, anche Douaumont - Die
Hölle von Verdun si mostra come un tipico film sulla Grande Guerra. I
francesi riconquisteranno il forte a prezzo salatissimo, per entrambi gli
schieramenti, riprendendo un presidio che, pare evidente, avrebbero potuto
evitare di cedere in modo tanto superficiale. Un ennesimo esempio sulla
sostanziale inutilità, anche in questi fatti specifici, della guerra. Da un
punto di vista tecnico Paul assembla il suo film con misurata capacità: miscela
poche scene autentiche con molte ricostruzioni che, peraltro, si integrano in
modo omogeneo. Nel 1931, poi, il sonoro non aveva ancora preso piede in modo
così evoluto e anche in questo senso il regista bavarese opera con discrezione.
Pur se il film ha più di un passaggio dialogato, per le scene più concitate,
come gli assalti o le incursioni, si affida ad una musica d’accompagnamento
quasi fossimo ancora alle prese con un film muto. Allo stesso modo, ricorre a
mappe animate per chiarire gli sviluppi dello scontro e a didascalie per
fornire ulteriori chiarimenti. Inoltre, Paul riesce sempre a dare un discreto
ritmo alle sue riprese, anche quelle che tutto sommato potrebbero sembrare
monotone. Nel complesso, pur essendo tecnicamente un pastiche eterogeneo, Douaumont - Die
Hölle von Verdun riesce a darci un quadro interessante degli avvenimenti e
dell’umore tedesco intorno agli anni Trenta, quando l’avvento di Hitler era
imminente. Ma, tutto sommato, vedendo il film di Paul, non sembrerebbe stato
così semplice da prevedere.
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