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sabato 28 gennaio 2023

I GIOCHI DEL DIAVOLO: L'UOMO DELLA SABBIA

1210_I GIOCHI DEL DIAVOLO: L'UOMO DELLA SABBIA Italia, 1981; Regia di Giulio Questi.

Il primo dei Giochi del Diavolo, ciclo di film televisivi targati RAI dedicati alla letteratura fantastica, si prende la briga di tradurre in immagini un testo alquanto impegnativo: L’uomo della sabbia, di E.T.A. Hoffmann. Per l’occasione la RAI mette a disposizione del regista Giulio Questi un’attrezzatura degna del cinema su grande schermo e non le tradizionali telecamere televisive che, per un testo prevalentemente intimistico, non è cosa da poco. Giulio Questi sfrutta a dovere l’opportunità realizzando una riduzione dell’opera di Hoffmann non solo rispettosa ma anche efficace. Certo, tutti i risvolti della prosa dello scrittore tedesco non sono facile da carpire e riprodurre in immagini ma lo sceneggiato conserva un malsano fascino che inquieta le convinzioni dello spettatore. Olimpia, la figlia del professor Spallanzani (Ferruccio De Ceresa) è in realtà un automa ma l’inganno che spinge Nataniele (Donato Placido) ad innamorarsene, per quanto assurdo, finisce per essere grottescamente convincente. Del resto va riconosciuto che, anche nella realtà, spesso ci si innamora di un’idealizzazione dei nostri desideri e non della persona realmente oggetto del nostro sentimento. Hoffmann enfatizza un po’ il concetto, Nataniele perde la testa per una sorta di manichino animato, per quanto fatto benissimo (nel film interpretato da una piacevole ragazza rimasta anonima nei crediti). Coppola (Mario Feliciani) è forse il personaggio migliore nell’alimentare la sensazione di viscido intreccio che pervade il racconto e finisce per imbrogliare tanto noi quanto il Nataniele protagonista dell’assurda vicenda. Quello di Giulio Questi non è forse un capolavoro, questo va detto, ma tutto sommato riesce bene nell’intento di presentarci parte della malìa della prosa di Hoffmann. E non è affatto poco.  




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