1202_ECCEZZZIUNALE... VERAMENTE . Italia 1982; Regia di Carlo Vanzina.
Forse la caratteristica migliore dei fratelli Vanzina – i figli di Steno, Enrico sceneggiatore e Carlo regista – è la capacità di cristallizzare l’attimo. Il tempismo con cui riescono a catturare il momento giusto è impressionante e troverà il suo picco massimo in quel decennio che dell’opportunismo e della facile apparenza – facile da cogliere al volo – sarà la massima espressione, gli anni Ottanta. Eccezzziunale… veramente uscì nel 1982 ed è uno dei più clamorosi esempi in questo senso. Inutile cercare di capire se sia un film bello o brutto, interessante o meno. Il cinema dei Vanzina assolve ad un altro scopo: stuzzicare e soddisfare le esigenze del proprio pubblico all’acme dell’attenzione su un determinato argomento o personaggio. Al tempo Diego Abatantuono era all’apice del successo e i Vanzina imbastiscono, insieme allo stesso attore, un film che vede il terrunciello nazionale alle prese con tre ruoli diversi. Non serve scomodare Peter Sellers in quanto in questo caso l’escamotage serve unicamente a mettere Abatantuono costantemente sulla scena, considerato che questo era ciò che il pubblico voleva vedere. Dal canto suo il buon Diego si dà da fare, tenendo il centro del ring come era solito fare sul palco del cabaret del Derby, lo storico locale milanese. Era un limite risaputo del cinema comico italiano, fin dai tempi di Totò, a volte al centro di opere che erano unicamente un pretesto per tenerlo sullo schermo. Per la verità i fratelli Vanzina sanno cos’è il cinema e, sebbene abbiano poi optato per scorciatoie più remunerative che artistiche, con queste competenze provano a dissimulare la povertà strutturale di Eccezzziunale… veramente.
Il film è ambientato nel mondo del tifo calcistico e la sua formula è quella di una tipica barzelletta: c’è un milanista, un interista e uno juventino… com’è ovvio sono i tre ruoli di Abatantuono. Ma i Vanzina, come detto, allo scopo di dare un minimo di tono all’opera, la infarciscono di citazioni e rimandi di varia natura. Dal presunto road movie dell’episodio con Tirzan (Diego Abatantuono e uno), alla commedia sexy all’italiana, con Donato (Diego Abatantuono e due) che flirta a suo modo con Loredana (Stefania Sandrelli, adeguata alla circostanza), o al film con gli amiconi dove il terzo ruolo di Diego (Franco) è circondato dai suoi abituali compari cabarettisti. Per Massimo (Boldi), Teo (Teocoli) e Ugo (Conti) i Vanzina non sprecano nemmeno la fatica di trovare il nome dei personaggi, utilizzando direttamente quelli degli attori. Tra le tante citazioni stona quella dedicata a Valerio Zurlini e al suo splendido La prima notte di quiete (1972): ad essere cultori cinefili di stampo oltranzista potrebbe essere intesa come blasfema, in un simile contesto, ma non è certo questo il motivo che la fa sembrare fuori luogo. Il tasto dolente è che pare proprio che gli autori vogliano precisare che conoscono il grande cinema; il che fa cadere l’alibi della buona fede in riferimento alla realizzazione di Eccezzziunale… veramente. Sul quale, come detto, inutile cercare di dare una valutazione. Gli unici aspetti interessanti che vanno oltre il consumo della visione, sono proprio i meccanismi che permisero il proliferare di produzioni simili trovando largo consenso. I Vanzina erano maestri, in questa specifica attività e le loro carriere decennali ne sono la conferma. Insomma, chi ha apprezzato a suo tempo Eccezzziunale… veramente probabilmente continuerà legittimamente a farlo. L’effetto nostalgia e un certo grado di accondiscendenza che avanza con l’età aiuterà a gradire l’ennesima visione del film. Per gli stessi motivi chi non lo ha digerito a suo tempo, potrebbe trovarlo meno insulso. E per quelli nati in seguito, può aiutare l’effetto vintage-naif. Insomma, i Vanzina sapevano il fatto loro, su questo non c’è dubbio. Sul fatto che questa loro competenza avesse a che fare con il cinema invece qualche dubbio resiste eccome.
Stefania Sandrelli
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