1205_MALEFICENT - SIGNORA DEL MALE (Maleficent - Mistress of Evil). Stati Uniti 2019; Regia di Joachim Ronning.
In genere il fatto stesso che un film abbia avuto successo è una ragione sufficiente perché abbia un sequel; in questo senso Maleficent - Signora del Male è quindi un’opera dalle solide basi motivazionali sin da subito. Ma quello di Joachim Rønning è anche un film che ha scopi più specifici perché, anche se il precedente Maleficent di Robert Stromberg aveva centrato un ottimo risultato, qualche effetto collaterale poco convincente che ne era maturato come conseguenza andava sistemato. Innanzitutto per la strega Malefica (la divina Angelina Jolie, naturalmente) andava ricercato un equilibrio migliore, visto che il suo rivelare la propria bontà d’animo rischiava di scalfirne un po’ il fascino (ma solo in linea teorica, visto la presenza scenica di Angelina). Tuttavia se prendiamo per buono il suo appellativo di strega cattiva è effettivamente vero che, dopo il colpo di scena con cui si era chiuso il film del 2014, bisognava ridare un po’ di verve saporita al personaggio per meglio bilanciarlo. L’operato di Rønning sembra andare in questa direzione ma in modo saggio: il rischio era che, riportando la strega in area, diciamo così, più negativa, l’impressione risultante fosse di un peggioramento del personaggio. Malefica, quindi, viene ripristinata subitissimo nella sua cattiveria, per poi poter stemperarla gradatamente attraverso un film che la lascia comunque sempre bella tosta e ben poco mansueta. Un altro aspetto che andava sistemato, per così dire, era il lieto fine che, per prestare onore all’originale d’animazione del 1959, il capolavoro La Bella Addormentata nel bosco, doveva prima o poi prevedere le nozze tra Aurora (Elle Fanning) e il principe Filippo (Harris Dickinson).
Aspetto che diviene il fulcro dell’intera nuova storia e che si attiene comunque alla linea dell’opera originale, riproponendo un happy ending che più classico non si può. Ma il punto più dolente di Maleficent era il cattivo della circostanza: per un film che si incentrava sulla figura della cattiva per eccellenza della Storia del cinema, in fin dei conti quello di Stromberg ci proponeva come villain di turno una mezza calzetta come il Re Stefano. Il che era una curiosa contraddizione, insomma. Ecco quindi che per questo Maleficent - Signora del Male viene ingaggiata una rivale cattiva coi controfiocchi, nientemeno che Michelle Pfeiffer nei panni della regina Ingrid, madre del principe Filippo. L’operazione è ben calibrata: la Pfeiffer regge il confronto con la Jolie perdendolo di giustezza, visto che la protagonista della storia è ovviamente Angelina che, oltretutto, ha anche quasi una ventina d’anni in meno. Se proprio vogliamo, ad uscire con le ossa ulteriormente rotte è la povera Aurora perché Elle Fanning, pur essendo una gradevole fanciulla, per il momento non ha nulla a che spartire con divinità cinematografiche come le due star citate. Detto questo, naturalmente, alla Disney sanno perfettamente che bisogna anche riempire la pancia degli spettatori e, sul piano narrativo/spettacolare non hanno niente da imparare e così Maleficent - Signora del Male sciorina il classico campionario di azione fantasy funambolica con tanto di drago (dalle fattezze della fenice) che era un altro elemento che andava certamente rinforzato. Nel complesso, considerato che i sequel non è che siano sempre all’altezza della situazione (e quasi mai dell’originale) Maleficent - Signora del Male sbriga le sue consegne unendo l’utile al dilettevole.
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