1340_THE EAGLE'S EYE . Stati Uniti, 1918; Regia di G. Lessey, W.A. Playter e Leopold e Theodore Wharton.
Probabilmente, l’elemento decisivo nelle sorti della Prima
Guerra Mondiale fu l’ingresso nel conflitto degli Stati Uniti al fianco
degli alleati. Per la verità non fu una scelta semplice, né tantomeno rapida,
dal momento che l’Intesa dovette aspettare fino al 1917 per vederla
concretizzare; nel frattempo, fu una discesa in campo da una parte auspicata e
sospirata mentre assai temuta dall’altra. Insieme all’uscita della Russia dal
conflitto, che avvenne anch’essa nel 1917, il tentativo di tener fuori gli
yankee dal diretto coinvolgimento nelle operazioni belliche, era quindi uno dei
massimi obiettivi degli Imperi centrali. Ne consegue che vi fu un gran lavoro dei
vari Servizi Segreti dei paesi coinvolti, al fine di agevolare gli sviluppi nel
senso desiderato. Le operazioni tedesche, in quest’ottica, furono quindi vane,
visto che gli Stati Uniti alla fine decisero l’intervento diretto, ma non per questo
da sottovalutare. Nel 1918, e quindi nel momento di massimo coinvolgimento
americano nel conflitto, lo studio Wharton fece uscire nelle sale un serial
cinematografico incentrato sullo spionaggio tedesco in azione negli Stati
Uniti. Il serial cinematografico era un format in voga nella prima metà del XX
secolo ed era costituito da numerosi episodi che vedevano all’opera grosso modo
gli stessi personaggi in un’ambientazione in genere costante. Un po’ come i
telefilm, le moderne serie di fiction televisiva e le collane di racconti in
letteratura e nei fumetti, per intenderci. In questo caso, The Eagle’s eye
prendeva spunto dalle storiche esperienze di William J. Flynn, capo dei Servizi
Segreti degli Stati Uniti in quegli anni. Gli episodi del serial sono venti –
per la regia di George Lessey, Wellington A. Playter, Leopold Wharton e
Theodore Wharton – a testimonianza della febbrile azione delle spie germaniche
sul suolo americano. Il ruolo di protagonista, il presidente di un Club di
Criminologia, è affidato a King Baggot, l’agente segreto americano è Marguerite
Snow, mentre Wellington A. Playter si prende la briga di interpretare Franz von
Rintelen, storico personaggio dello spionaggio tedesco. Tra gli eventi che
vengono raccontati nel serial, il più curioso è, probabilmente, quello dedicato
al Telegramma Zimmermann: in questo messaggio i tedeschi proponevano un’alleanza
al Messico nel caso gli Stati Uniti entrassero in guerra tra le file alleate. Per
convincere i messicani, la Germania prospettò, come compenso, la riannessione
al paese centroamericano del Texas, dell’Arizona e del Nuovo Messico. Storicamente
fu l’Intelligence Britannica ad intercettare il dispaccio e, una volta interpellato
nel merito, il Ministro degli Esteri tedesco Arthur Zimmermann ammise l’autenticità
del messaggio. Anche questa situazione, unitamente ad altre come l’affondamento
del Lusitania, che causò tante vittime americane, alimentò il favore popolare
all’ingresso in guerra degli Stati Uniti.
Pur con queste interessanti prerogative, The Eagle’s
Eye fu un fiasco al botteghino al punto che la debacle economica fu fatale
allo studio Wharton, costretto a chiudere i battenti.
Il serial è, al momento, considerato perduto.
Marguerite Snow
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