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sabato 4 marzo 2023

IL PLACIDO DON (1930)

1232_IL PLACIDO DON (Tichij Don)Unione Sovietica, 1930. Regia di Ol'ga Ivanovna Preobraženskaja, Ivan Pralov e Mikahil Provor.

Il romanzo Il Placido Don di Michail Aleksandrovič Šolochov uscì in quattro tomi tra il 1928 e il 1940. Nel 1930, quando gli autori, Ol'ga Ivanovna Preobraženskaja, Ivan Pralov e Mikahil Provor, decidono di trarne un film, l’opera è ancora incompleta e le pagine fino all’epoca pubblicate erano maggiormente incentrate sulla traccia melodrammatica, vero traino introduttivo del romanzo di cui aveva a disposizione l’intero primo volume. Per questo motivo questa versione cinematografica de Il Placido Don del 1930 è più sbilanciata, a favore delle vicende sentimentali rispetto a quelle storico belliche, rispetto a quella successiva dei tardi anni cinquanta di Sergej Apollinarievič Gerasimov. In ogni caso anche qui i cosacchi sono gente abituata alla vita dura e non molto delicata: in quest’ottica le interpretazioni enfatizzate tipiche dei film muti risultano particolarmente evocative e adeguate. Andrei Abrikosov nei panni di Grigorij Melechov, Emma Cesarskaja in quelli della sua amata Aksin'ja e tutti gli altri danno vita ad un vivace spettacolo dove amore, violenza, tradimento, sono esaltati all’ennesima potenza. Che dire della passione che anima Grigorij per Aksin'ja, una passione illecita, la donna è già sposata, che lo porta a mettersi contro tutto e tutti? Il nostro, successivamente sposato a forza con la dolce Natalya (Raisa Puzhnaya), arriverà impunemente a tradirla nonostante questi sia più bella, più giovane e fedele di Aksin'ja. Alla quale va comunque dato atto di essere uno dei centri gravitazionali dell’opera oltre che protagonista di alcune scene memorabili. Quella in cui scaccia fisicamente Pantelej (Nikolaj Podgornyj), il da tutti temuto padre di Grigorij, accorso per dirle di lasciare stare suo figlio, è forse la migliore e ricorda visivamente i cartoni animati d’epoca a testimonianza della recitazione enfatizzata degli interpreti. Molto forti sono anche le scene in cui Stepan (Georgi Kovrov), marito di Aksin'ja, scopre il suo tradimento e la prende a nerbate senza alcuna remissione; la donna finirà per tradire anche Grigorij con Evgenij (Serguei Churakovsky), figlio del generale Listnitsky. Lo scoprirsi vittima di un tradimento sentimentale scatenerà l’ira di Grigorij che scaglierà contro il giovane ufficiale la rabbia per la sua intera travagliata vita; niente punizioni fisiche per Aksin'ja che viene però abbandonata senza alcuna pietà sulla strada dal cosacco nella scena conclusiva del film. 

Il tradimento è il tema per eccellenza de Il Placido Don: dei vari tradimenti sentimentali si è detto mentre, sullo sfondo storico, nel frattempo si andava stagliando una serie di eventi di enorme portata, rivoluzioni, controrivoluzioni, guerra civile, che lacereranno il popolo a russo in modo indelebile. Nel film di Preobraženskaja, Pralov e Provor l’atteggiamento ondivago anche in questo campo di Grigorij, sedotto dalle idee rivoluzionarie ma poi ufficiale dell’Armata Bianca, non è esplorato, ma una severa critica all’integrità dell’esercito russo la si può leggere comunque. Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale Grigorij si trova al fronte nella cavalleria cosacca; in seguito ad una delle celebri cariche a cavallo dei bellicosi russi della steppa, il nostro finisce a tu per tu con un fante dell’esercito austroungarico. Questi, appiedato e disarmato, più che arrendersi si inginocchia chiedendo pietà: Grigorij se lo ritrova in punta di lancia e potrebbe facilmente ucciderlo ma gli vengono i primi dubbi, tipici del suo controverso carattere. In quella sopraggiunge un altro cosacco che finisce il nemico con un colpo di fucile. Grigorij ha un primo moto di stizza, portando la punta della lancia verso il compagno d’armi; poi decide di allontanarsi al galoppo. Il risoluto cosacco non accetta l’affronto e, con altrettanta stizza, spara all’indirizzo di Grigorij, ferendolo alla testa. Se a questo passaggio, che rimane quello più importante dedicato alle fasi belliche, si unisce l’atteggiamento del figlio del generale Listnitsky, che approfitta dell’assenza di uno dei sottoposti per sedurne la moglie, si può comprendere come, almeno simbolicamente, sia tracciato in modo divisivo e ambiguo anche l’istituzione dell’esercito russo oltre che quella della famiglia. Insomma, di placido c’era davvero solo il fiume.




Emma Cesarskaja


Raisa Puzhnaya

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