1249_TUTTO TOTO' - IL TUTTOFARE . Italia, 1967; Regia di Daniele D'Anza.
Il secondo episodio della serie Tutto Totò
conferma l’impressione positiva dell’esordio, seppure non è che ci sia da
spellarsi le mani per gli applausi. Come noto, ai tempi, il Principe della
Risata era ormai tristemente vicino al capolinea, tuttavia non si risparmiò
pur se una certa fatica è avvertibile nelle sue pur apprezzabili performance.
D’Anza in regia è molto professionale e asseconda la verve del comico
napoletano e la sua capacità di dare ritmo alla narrazione si percepisce anche
in questo caso. L’idea di fondo di questa serie di film televisivi era quella
di rispolverare non solo le celebri gag cinematografiche di Totò ma anche
quelle dei tempi dell’avanspettacolo o del varietà. Il tuttofare si apre
con una classica scenetta in cui l’attore napoletano si guadagna l’appellativo
che dà il titolo al film: siamo in un Ufficio di Collocamento e Totò risponde
praticamente a qualsiasi tipo di richiesta d’impiego. Gli equivoci dialettici a
cui sono sottoposti i due impiegati tengono banco finché la scena si
trasferisce nel salone di bellezza di Camillo (Mario Castellani). Qui Totò
ripresenta lo sketch Parrucchiere per Signora che risale ai tempi dello Spettacolo
di Rivista Bada che ti mangio! Quello di Camillo non è però un semplice
parrucchiere ma, come detto, un autentico centro estetico per clientela
facoltosa. Il nostro protagonista si chiama Rosario Di Gennaro e vorrebbe
adeguarsi all’ambiente facendosi chiamare Rio de Janeiro ma Camillo gli
affibbia Lallo come assai meno evocativo nome d’arte. La simpatia di Totò è
sempre la stessa e, nonostante la verve un po’ logora, è davvero difficile non
ridere quando Lallo combina i suoi pasticci a danno delle clienti del negozio.
Tra le quali val la pena ricordare la contessa Giuly interpretata dalla
sensuale Gisella Sofio, un’attrice adattissima alla parte dell’affascinante e
aristocratica nobildonna.
In definitiva niente di trascendentale ma un film
divertente questo sì.
Gisella Soffio
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