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giovedì 19 dicembre 2019

IL CASO PARADINE

476_IL CASO PARADINE (The Paradine Case); Stati Uniti, 1947Regia di Alfred Hitchcock.

A suo modo, Il caso Paradine è un film emblematico. Certo, pur essendo un film di Alfred Hitchcock, non può davvero essere portato come esempio per rappresentare al meglio il cinema del genio inglese. Il regista, quando riesce nel suo intento, sforna capolavori; e questo The Paradine case non è un capolavoro e nemmeno un film riuscito. E’ un’opera che arranca un po’, fatica a trovare la strada maestra e, alla fine, se vogliamo dirla tutta, nemmeno la trova. Rimane l’idea che la storia c’era, ma troppi particolari non hanno funzionato. Si è saputo che, in corso d’opera, Hitchcock e il produttore David O. Selznick siano andati in disaccordo, e che la pellicola sia stata fortemente influenzata da quest’ultimo, contemporaneamente ad un certo disamore per la stessa da parte del regista. Stando alle indiscrezioni ci sarebbe da pensare che sia un film da cestinare per intero; si riporta, a mo’ di esempio dell’improvvisazione che regnava in fase di produzione, che il titolo definitivo (The Paradine case) sia stato trovato talmente all’ultimo minuto da non aver il tempo di scriverlo nei titoli di testa con i caratteri gotici che caratterizzano gli altri credits. Niente di drammatico, per carità, ma si tratta di un’opera del produttore di Via col vento e del regista di Notorious, tanto per citare un paio dei loro titoli: certe improvvisazioni non sembrano farina del loro sacco migliore. Nonostante Selznick sia autore anche della sceneggiatura e nella realizzazione abbia fatto valere tutto il potere derivante dall’essere il produttore dell’opera, e nonostante il contemporaneo calo di interesse del regista, il film rimane un Hitchcock, perlomeno nel senso che quello che c’è di buono rivela la mano dell’autore inglese. 

Per questo motivo Il caso Paradine è un film emblematico: perché dimostra in modo limpido come la sublime arte del regista riesca a rimanere impressa sulla pellicola anche nelle condizioni a lui più sfavorevoli. Alida Valli, che interpreta la signora Paradine, sospettata di aver avvelenato il marito, è perfetta nel ruolo della donna hitchcockiana: bellissima, ma al tempo stesso inquietante. Il regista, pur non innamorandosene come ha fatto con Ingrid Bergman in Notorious, le rende giustizia con alcune inquadrature che ne esaltano il fascino ma anche l’ambiguità, insinuando al contempo nello spettatore addirittura un certo timore. 


Gregory Peck, l’avvocato Keane, recita con la solita presenza, e l’apparente rassicurante certezza di essere nel giusto, che l’attore trasmette in modo naturale, risulta congeniale al colpo di scena finale. Bene anche Ann Todd nel ruolo della moglie di Keane; schiacciata dalla situazione, con la rivalità impari con Mrs. Paradine, tiene un profilo basso. Le manca un po’ di pepe, questo è vero, ma limita abbastanza bene i danni in un ruolo che forse avrebbe richiesto qualcosa di più non solo dalla sua recitazione. E’ infatti protagonista di uno dei momenti topici della storia, ovvero quando il giudice Horfield (un untuoso e sontuoso Charles Laughton) ci prova con lei, in modo abbastanza sfacciato alla presenza del marito e di altri commensali. 


Proprio Horfiled è forse il personaggio più interessante: giudice che pare godere nel far condannare o comunque dirigere a piacimento il processo, si dimostra tutt’altro che moralmente integerrimo. Si può quindi dire che nel complesso Il caso Paradine sia una buona prova di attori, sebbene Louis Jourdan nel ruolo di Latour, non abbia dato risalto (ma pare ci siano stati problemi anche con la censura) all’aspetto torbido della vicenda, che rimane solo intuibile e poco efficace.
Molto bene le riprese del processo: l’avvincente dibattito in aula si svolge nell’ambiente geometrico e simbolico del tribunale dove vengono esaltate le capacità e la tecnica di ripresa di Hitchcock.
Insomma, un film non riuscito, ma dove il talentuoso regista coglie ugualmente le occasioni per lasciare le zampate tipiche del suo genio cinematografico.      








Ethel Barrymore


Ann Todd



Alida Valli






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