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martedì 17 dicembre 2019

I TRE BANDITI

474_I TRE BANDITI (The Tall T); Stati Uniti, 1957Regia di Budd Boetticher.

Budd Boetticher (regista), Randolph Scott (attore protagonista) e Burt Kennedy (sceneggiatore) si ritrovano ancora dopo I sette assassini per questo I tre banditi, anch’esso un film western. Alla base c’è un romanzo (The captive) di Elmore Leonard, che garantisce una solida base su cui Burt Kennedy fa anche stavolta un buon lavoro. La storia è abbastanza semplice e i personaggi in gioco sono pochi. Curiosamente il film può essere diviso in due parti: nella prima il tono è quasi scanzonato, Brennan (Randolph Scott) e un tipo divertente, si preoccupa di comprare dolciumi ai ragazzi, fa scommesse spericolate nelle quali perde e si copre di ridicolo. Vuole fare l’allevatore e forse addirittura l’agricoltore, insomma, siamo in clima da commedia. L’irruzione sulla scena dei tre banditi del titolo italiano, fa svoltare il film. Ora siamo lontani dalla visita all’allegra cittadina o dal ranch del vecchio padrone dove scherzare con i mandriani: sulle assolate montagne, Brennan si trova prigioniero insieme alla signora Mims (Maureen O’Sullivan), una donna che l’amico Ed (Arthur Hunnicutt) ha definito, un po’ ingiustamente, un attaccapanni. Ed e il marito di lei sono stati fatti fuori dai tre banditi: Frank Usher (Richard Boone) è il capo, ed è quello più interessante; Billy Jack (Skip Homeier) è il gregario del gruppo, mentre Chink (Henry Silva) è un individuo che si diverte ad ammazzare il prossimo. Alla fine della storia, i personaggi principali, Brennan e la Mims, torneranno a casa con più di quanto avevano preventivato: il primo era uscito per comprarsi un toro, e si è trovato una donna; mentre quest’ultima era in partenza per una luna di miele in un matrimonio di interesse, e si trova un marito che l’ama. Il tutto senza eccessive sdolcinature: questo è uno dei pregi maggiori di un film sicuramente valido che fonda la sua efficacia sull'essenzialità. 





Maureen O'Sullivan



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