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lunedì 30 dicembre 2019

TOTO' CONTRO IL PIRATA NERO

487_TOTO' CONTRO IL PIRATA NERO ; Italia, 1964. Regia di Fernando Cerchio.

Film che arriva nel tardo periodo della carriera del principe della risata, Totò contro il Pirata Nero vede alla regia Fernando Cerchio che, in qualche passaggio, visivamente lascia un po' troppo a desiderare. Totò è in gran spolvero e, forse, l'idea che questo possa essere comunque già abbastanza per salvare baracca e burattini, può diventare un limite. Poi, certo, il budget a disposizione per un film comico che prevedeva parte dell'ambientazione su una nave pirata, probabilmente non era adeguato. Ma ad un regista in genere professionale come Cerchio, è forse lecito chiedere di più rispetto alle sciatte e visibilmente ricostruite (in modo approssimativo) scene di navigazione marina. E’ però vero che molto materiale, dai costumi alle scenografie e forse anche intere riprese, furono riciclate pescando negli archivi della casa di produzione, e questo la dice lunga sulle possibilità degli autori di trarne qualcosa di realmente valido. Tuttavia alcuni passaggi narrativi lasciano ulteriormente perplessi: si passa da un ingegnoso (anche troppo) sviluppo della scena del fantasma a bordo (con il marinaio che viene scambiato per Totò), alla brocca che si alza grazie ad un misterioso e per nulla plausibile filo, nella per altro spassosissima sequenza del tiro a segno alla Guglielmo Tell. Bella e divertente, d’accordo, ma non si capisce perché ricorrere ad un trucco che necessita di una spiegazione logica (per altro artificiosa), quando in altri passaggi si sceglie la più comoda, e funzionale, via surreale. 

Di questi, tra tutti spicca quello dell'impiccagione di Totò, col collo che si allunga assecondando la corda come fossimo in un cartoon, ma anche quello del fantasma a bordo non è affatto male. Questo tipo di espedienti, per quanto assurdi, possono naturalmente coesistere anche con una storia avventurosa come alla fine dei conti è Totò contro il Pirata Nero; a patto che il regista ci sappia fare e, in questo, Cerchio non delude le attese. Da ricordare, poi, la scena certo un po’ forte in cui Totò è nascosto nella botte e i pirati cercano di cavarci da bere: il Pirata Nero assaggia il liquido che esce dal rubinetto della botte, che però lo disgusta. Meglio non approfondire. In compenso, a portare un po' di grazia nella vicenda, come da prassi nel genere, ci pensa Grazia Maria Spina, bellezza moderna e spumeggiante. Nel complesso, il film è da ricordare anche grazie alla sua presenza, oltre alla smagliante forma di Totò e ad una storia divertente e, scene di navigazione a parte, tutto sommato ben rappresentata.





Grazia Maria Spina






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