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lunedì 28 dicembre 2020

L'INDOMABILE ANGELICA

704_L'INDOMABILE ANGELICA (Indomptable Angelique). Francia; 1967. Regia di Bernard Borderie.

Il quarto episodio delle avventure della bellissima Angelica, lascia le corti reali e le ambientazioni, urbane o campagnole, della Francia del XVII secolo, per una storia che, con le sue vicende che si sviluppano nel Mediterraneo (o al massimo su un’isola o su una città portuale), la collocano in quel genere di avventure marinaresche che, al cinema, costituisce una categoria a sé stante. E, proprio come nella maggior parte di queste storie ambientate sui sette mari, ci sono ovviamente i pirati sebbene ne L’indomabile Angelica non vengano definiti come tali. Ma già il comportamento del Rescador, l’imbarcazione sotto la guida di Jeoffrey, il marito di Angelica, per quanto motivato da una causa rispettabile, è assimilabile a quello di una nave pirata; definizione invece fin quasi troppo nobile per lo scafo del marchese d’Escrainville che, come uno sciacallo, si avventura nelle acque di ogni naufragio per raccogliere eventuali superstiti da vendere poi come schiavi. E questa sarà la sorte di Angelica che, precedentemente, si trovava a bordo di una galera, un’imbarcazione tipica del periodo, sulla quale cercava di condizionare il capitano, il duca di Vivonne, ad assecondarla nella ricerca del marito scomparso. Tra Angelica e i comandanti delle navi, il duca di Vivonne prima e il marchese d’Escravinville poi, si scandaglia in modo un po’più approfondito il tema sadomasochistico da sempre sottinteso alla saga della bella nobildonna: il duca si lascia sottomettere dalla donna, mentre il marchese (da buon marchese, appunto, De Sade docet) gode nel maltrattarla. Due le scene interessanti: ad Angelica che si fa togliere gli stivali (quelli alti fino a mezza coscia, da vera piratessa) dal buon Vivonne, che per farlo le si inginocchia di fronte, fa da contraltare la brutalità del Marchese, che la strapazza mentre è in preda all’oppio. Memorabile, in questo passaggio, un dialogo, quando la ragazza si accorge della condizione alterata dell’uomo ed esclama: Siete ubriaco! E d’Escrainville, in risposta: No. Sono pazzo! 
Su queste navi, insieme ad Angelica, possiamo notare alcuni aspetti tecnici e storici della navigazione seicentesca, che i capitani si premurano di spiegare alla ragazza e, nel contempo, a noi. Insomma, l’aria di mare fa molto bene alla saga che riprende nuovo slancio, tanto che questo episodio rivaleggia con il primo per piacere della visione. Avrà forse fatto bene anche a Michele Mercier, perché quando la portano all’asta per essere venduta come schiava, appare bella come non la si era mai vista finora. Una vera meraviglia, ‘giustamente’ pagata dieci volte tanto la già considerevole quota prevista.




  Michèle Mercier







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