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lunedì 21 dicembre 2020

FANTASIA

697_FANTASIA . Stati Uniti; 1940. Regia di Autori Vari. 

L’aspetto più interessante oggi di Fantasia, al netto delle disquisizioni artistiche sulla natura dello spiazzante approccio sinestesico in un film d’animazione, rimane per la contestazione ai contenuti reazionari dell’opera. Si è letto che Fantasia sia un film rivoluzionario, per il modo in cui accosta musica e immagini, ma che veicoli concetti reazionari e, in genere, sono citate alcune scene de La Pastorale, uno degli atti del lungometraggio, con le centaurette di colore relegate in situazioni che esprimevano idee e concetti razzisti. Gli stereotipi razzisti sono stati nel tempo eliminati ma in parte rimane, nell’impostazione generale di alcuni frammenti dell’opera, una visione conservatrice del concetto di potere, un aspetto che viene comunque contestato. Per quanto l’opera sia considerata universalmente meritoria dal punto di vista artistico è quello, diciamo così, etico, in genere contestato più o meno velatamente, quello appunto più interessante. Anzi, l’aspetto più interessante è proprio il contrasto tra intento culturale alto e il contemporaneo veicolo di concetti diciamo così di livello certamente meno evoluti. Che poi è un po’ simile a quello che contraddistinguerà a lungo la Disney, il cui boss era di simpatie notoriamente reazionarie ma i cui capolavori finiranno per contribuire a far affermare idee progressiste quali il rispetto per la Natura, per l’ambiente, per i diversi, ecc. Ed è forse anche questa matrice contrastata intrinseca alla Walt Disney, che rifletteva probabilmente l’animo del suo creatore, a dare quella speciale magia ai suoi lavori: il risultato era un equilibrio ma gli elementi in campo erano spesso divergenti. Con Fantasia questa anima contrastata dello studio trovava la sua ragion d’essere espressiva nell’accostamento tra musica e immagini, con un tentativo di dare un corpo animato (nel senso di animazione) alla musica classica. 

La critica ufficiale sostiene che l’esperimento sia stato tecnicamente risuscito e non c’è motivo di dubitarne. Dal punto di vista dello spettatore comune si rimane comunque un po’ spiazzati, anche se è innegabile il fascino per un’operazione che si avverte essere coraggiosa, audace ed ambiziosa Quanto ai presunti concetti reazionari o discriminatori, lo spettatore è sempre in grado di comprendere elementi che possano essere legati a convinzioni nel tempo giustamente superate, per cui certi aggiornamenti politicamente corretti appaiono superflui (quando non dannosi). Con buona pace dei benpensanti.  








    Da una scena eliminata dalla riedizione del 1969



2 commenti:

  1. Non sapevo questa cosa del contrasto fra idee conservatrici e idee progressiste... in questo blog si imparano un mucchio di cose ! :-)
    a proposito di musica classica trasformata in cartone animato, ricordo anche questa VHS Disney che vedevo da piccolo...
    http://vhswd.altervista.org/miniclassici-pierino-e-il-lupo/

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  2. Ah, interessante il cortometraggio! La Disney è una vera miniera.

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