1276_LA SIRENETTA - QUANDO TUTTO EBBE INIZIO (The Little Mermaid: Ariel's beginning). Stati Uniti,2008; Regia di Peggy Holmes.
Il successo del classico del 1989 La Sirenetta
aveva già dato luogo ad un seguito, La Sirenetta II – Ritorno agli abissi
nel 2000, ma alla Disney evidentemente ritennero che si potesse cavarci ancora
qualcosa quando misero in cantiere il terzo capitolo. E’ chiara la natura
meramente commerciale di queste produzioni definite direct-to-video, che
altro non significa che sono lungometraggi destinati direttamente al mercato
televisivo, sia esso home-video, canali televisivi o piattaforme streaming. La
straripante offerta Disney ha costantemente bisogno di contenuti e non c’è
niente di meglio di un lungometraggio che possa avere il volano di un classico
di quelli prodotti per il grande schermo. Come il precedente episodio, anche La
Sirenetta – Quando tutto ebbe inizio è lontanissimo, sotto ogni aspetto,
alla qualità del capostipite dell’89, che era un vero capolavoro. Questo terzo
capitolo è in realtà un prequel e, almeno come intenti, non è affatto
banale: innanzitutto da segnalare che c’è un passaggio tragico, la circostanza in
cui muore la madre di Ariel. La morte della regina Atena, per la verità, viene
liquidata un po’ troppo in anticipo e in fretta, non riuscendo ad incidere poi
più di tanto. Ma è un limite strutturale di tutta quanta l’operazione.
Interessante l’idea che Re Tritone, in tutta risposta al suo divenire vedovo,
bandisca la musica dal regno di Atlantica; la reazione di chi si chiude su sé
stesso di fronte al dolore. La pensa diversamente Ariel, la più giovane e
spigliata tra le principesse, che si organizza per riportare di nuovo la musica
nel reame. Al suo fianco il granchio Sebastian e il pesciolino Flounder, oltre
agli altri membri della Catfish Club Band: la razza Ray Ray, la
tartaruga marina Tarta, il pesce palla Cheeks e il polpo Macchiolina. In questo
turno il ruolo di cattiva spetta a Marina Del Rey: d’accordo, non può essere
paragonata a Ursula, questo decisamente no, sebbene un po’ la ricordi. Però non
è affatto male, come villain e, a conti fatti, è forse l’elemento
migliore dell’operazione.
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