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domenica 17 ottobre 2021

C'ERA UNA VOLTA UN PICCOLO NAVIGLIO

912_C'ERA UNA VOLTA UN PICCOLO NAVIGLIO (Saps at sea); Stati Uniti, 1940; Regia di Gordon Douglas.

Ultimo film prodotto da Hal Roach per la celebre coppia comica Stan Laurel e Oliver Hardy, C’era una volta un piccolo naviglio ha un po’ il carattere di resoconto finale della poetica del loro periodo di più fulgido. L’impressione non è quindi di un film che anticipi nuove tematiche, ma che faccia, quasi in modo consapevole, da commiato e, nel farlo, si rivolga al genere comico del tempo più che ai soli film della coppia. C’era una volta un piccolo naviglio è un classico del duo, sia chiaro, ma alcuni spunti mostrano chiaramente qualche debito, sebbene poi questo venga sempre centrifugato dalla verve dei nostri eroi. L’inizio del film, ad esempio, sembra un po’ una versione Laurel & Hardy del capolavoro di Charlie Chaplin Tempi moderni (1936): i nostri lavorano in una fabbrica di trombe e, proprio dove campeggia il cartello Silenzio quando gli operai sono al lavoro, Stanlio con enfasi collauda gli strumenti nel frastuono generale. Naturalmente direttamente nelle orecchie del povero Ollio. Il lavoro moderno provoca certamente stress nell’individuo ma l’interpretazione di Stanlio e Ollio è quantomeno singolare: Ollio impazzisce e si scatena rabbiosamente, è un tipico caso di cornofobia. La bizzarra malattia pare abbia già afflitto un altro dipendente della fabbrica in apertura del film e può appunto colpire chi permane in presenza di eccessivi livelli di rumore prodotto dagli strumenti a fiato. Il dottof Finlayson (il mitico James Finlayson, manco a dirlo) prescrive ad Ollio una cura ben strana: latte di capra e viaggio in mare. Stanlio si procurerà Narcisa, la capra che possa produrre il latte, e convincerà Ollio, restio ad affrontare l’oceano, a trasferirsi su una barca ancorata nel porto cittadino. 

Prima della partenza a casa di Lauren & Hardy arriva l’idraulico (Ben Turpin): il suo notevole strabismo pare la più logica spiegazione di come mai nell’appartamento tutto funzioni al contrario, ad esempio i rubinetti siano invertiti, sebbene questa sia una caratteristica generale della casa e non solo legata alle tubature idrauliche. E questa è un’altra gag ispirata da un vecchio film muto, una comica nella quale Stanlio e Ollio erano stati coprotagonisti. La cornofobia è però un elemento che deve essere reso più incisivo, perché servirà ancora nel racconto, e qui viene rispolverata in modo forse un po’ forzato ma neanche più di tanto: in effetti perché stupirsi se Stanlio convoca un maestro di musica a suonare quando l’amico Ollio è a casa in malattia in quanto non può tollerare i rumori degli strumenti a fiato? Ollio si scatena di nuovo, confermando che quando ode una tromba o un trombone diventa una belva e non teme rivali: sul momento ne fa le spese il povero maestro di musica. 

Ma finalmente si arriva al momento del periodo di cura: in porto, i due si sistemano sulla barca e, dopo alcune gag con Narcisa, la capra, finiscono erroneamente al largo dopo aver imbarcato un pericoloso criminale, Nick (Richard Cramer). Il bandito li soggioga facilmente e li mette al suo servizio. Nella scena del pasto viene ripreso ancora Chaplin e la sua famosa cena ne La febbre dell’oro (1925); per avvelenare il loro pericoloso ospite gli preparano una cena con lo spago di una corda, il sapone, e altre amenità simili, ma Nick se ne accorge e costringe i due a mangiare il presunto cibo. La cornofobia, stavolta ben ispirata da Stanlio (che assurdamente si era comunque portato un trombone sulla barca), permette a Ollio di sistemare il criminale. Successivamente, Stanlio commetterà l’errore di mostrare con un esempio pratico al poliziotto come siano riusciti a catturare il bandito e, al nuovo suono del pur malridotto trombone, Ollio stavolta aggredirà il malcapitato tutore dell'ordine e la coppia finirà al fresco. Naturalmente nella cella di Nick. E senza trombe a portata di mano.
Come accennato, con questo film si chiude un ciclo importante nella carriera di Stanlio e Ollio: il fondamentale produttore Hal Roach e la coppia Laurel & Hardy si separano, Finlayson, l’omino pelato coi baffoni, non comparirà più nei loro film mentre per Ben Turpin, C’era una volta un piccolo naviglio sarà addirittura l’ultima apparizione sullo schermo prima della sua scomparsa in quello stesso anno. E, per tornare al film, i due ci salutano andando in gattabuia insieme ad un pericoloso e inferocito criminale. Non siamo ai titoli di coda della carriera di mitici Stanlio e Ollio, questo no, ma si chiude qui quello che, non senza qualche fondamento, viene considerato il loro periodo aureo.     







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