Translate

sabato 9 ottobre 2021

SEA RAIDER

906_SEA RAIDER ; AustraliaGermania, 1931; Regia di Ken G. Hall e Louis Ralph.

Nonostante non sia noto il motivo che spinse i produttori ad una simile operazione, è evidente che doveva esserci una valida ragione per produrre un ulteriore titolo sostanzialmente dallo stesso materiale filmico che aveva costituito in parte Unsere Emden (1926, di Louis Ralph) e The exploits of the Emden (1928, di Ken G. Hall). L’operazione che porta alla realizzazione di Sea Raider nel 1931 è quantomeno curiosa, a vederla oggi. Unsere Emden e The exploits of the Emden erano i tipici film storico-bellici del tempo, produzioni che oggi definiremmo docudrama per evidenziare quanto sia preponderante la traccia storica rispetto alla vicenda sentimentale che ogni tanto fa capolino. Il romanzo storico era già ben noto in letteratura e anche al cinema si erano visti esempi in cui la vicenda privata fosse concretamente in primo piano, con gli eventi storici lasciati apparentemente sullo sfondo ma che gli autori sapevano rendere ugualmente protagonisti. Però il cinema aveva connaturato in sé un’attitudine tecnica che affascinava evidentemente molti registi del tempo (e anche il pubblico, evidentemente) per cui l’idea di produzioni che avessero lo status di resoconto attendibile dei fatti, così come erano mostrati sullo schermo, trovava spesso spazio. E The exploits of the Emden era già una versione di questo tipo della vicenda dell’incrociatore tedesco Emden affondato dall’australiana Sidney durante la Prima Guerra Mondiale; ma allora perché, con Sea Raider, addirittura enfatizzare l’aspetto di presunto documentario eliminando sostanzialmente tutte le tracce sentimentali dall’opera? 

Il successo di The exploits of the Emden aveva probabilmente convinto i produttori di essere sulla strada giusta, che la Battaglia di Cocos, dove la Emden fu affondata, era un episodio che soddisfaceva la voglia del pubblico australiano di storie in cui fossero loro, in quanto australiani e non in quanto britannici, i veri protagonisti. La Emden era una nave che aveva inflitto pesanti perdite alle flotte russe, francesi, inglesi, e nessuno, prima della Sidney, era riuscito a sistemarla; il valore e la cavalleria dell’equipaggio della nave tedesca era riconosciuto da tutti, inglesi in primis, ed essere riusciti ad affondarla era un motivo di grande orgoglio non solo per la marina australiana ma per l’intero paese. Nonostante il valore mostrato più volte sul campo di battaglia durante la Grande Guerra, gli inglesi non avevano mutato di molto la considerazione per quelle che erano considerati meramente possedimenti coloniali. Sea Raider, con la sua sottile pretesa di assurgere a documentario (l’eliminazione delle deboli tracce di finzione narrativa), quando non lo è nel modo più assoluto (sono tutte riprese realizzate per il cinema, né più né meno di quelle tagliate) rivela probabilmente la vera natura dell’operazione. Si voleva rimarcare l’importanza storica dell’impresa e il destinatario di questa rivendicazione non era tanto il nemico tedesco, battuto ma rispettato, quanto l’alleato inglese. Intento lodevole; assai meno il prodotto cinematografico in questione, del tutto trascurabile come opera in sé.  

2 commenti:

  1. posso dire che preferisco quando sono le vicende personali dei personaggi a stare in primo piano, lasciando la guerra sullo sfondo? 🙂
    Senza che si debba esagerare in tal senso, ad esempio le scene di sesso il più delle volte le trovo gratuite...
    comunque quando si tratta di orgoglio nazionale nelle questioni belliche non metto bocca, anzi trovo corretto chiamarli docudrama ;)

    RispondiElimina
  2. Si, qui siamo in un caso molto particolare perchè l'Australia era comunque per molti versi ancora subalterna alla Gran Bretagna. La Grande Guerra permise agli australiani di rendersi conto di quanto fossero un paese di rilievo in senso autonomo.

    RispondiElimina