225_QUINTO: NON AMMAZZARE! (The suspect). Stati Uniti 1945; Regia di Robert Siodmak.
Film di grandissima atmosfera, Quinto: non ammazzare è un’opera particolarmente originale. Il
regista, il bravo Robert Siodmak, è uno dei tanti cineasti tedeschi transfughi
che dalla Germania nazista arrivarono in America. La scuola tedesca è
perfettamente visibile sin dai titoli di testa dove l’ombra di un uomo si
estende minacciosa in diagonale, obliqua e quindi naturalmente inquietante, sullo
schermo. Il misterioso uomo inquadrato di spalle e al buio è però Philip
Marshall (un bravissimo Charles Laughton) un pacioccone in apparenza incapace
di far male ad una mosca, come del resto di punire il giovanissimo commesso che
sottrae qualche spicciolo dalla cassa del negozio dove l’uomo è direttore. E, in
qualità di direttore del suddetto negozio, conosce una giovane ragazza, Mary
Gray (una deliziosa Ella Raines) con la quale trova una platonica intesa
destinata ad evolversi; se non fosse che l’uomo è sposato e che la moglie Cora
(Rosalind Ivan) è un’autentica arpìa. Philip prova in un primo momento a tenere
il piede in due scarpe, poi cerca di ravvedersi ma le circostanze, unite alla
sua innegabile scorrettezza (non infedeltà coniugale, però), condita dalla
malignità della moglie, fanno precipitare la situazione. A questo punto c’è
sicuramente una colpa diretta che grava sull’uomo, ovvero nientemeno che
l’omicidio della moglie, seppur in parte motivata dall’atteggiamento
insopportabile della donna. Se è comprensibile che Philip provi a sottrarsi
alle indagini di Scotland Yard, sorprende che sembri immune da qualunque forma
di pentimento; e questo secondo aspetto è il più inquietante dell’intera
vicenda.
Pentimento che, giova dirlo, mai verrà manifestato dall’uomo nel corso
di tutta la storia. Se nella prima parte il film si era perso in qualche
melensaggine di troppo (tra Philip e Mary), da questa fase del racconto in poi
si smette di guardare l’orologio. Adesso la questione è molto intrigante e si
fa ancora più torbida quando l’uomo viene ricattato dal vicino, un poco di
buono che picchia abitualmente la moglie; la situazione precipita ulteriormente
e il vicino va a far coppia con la defunta Cora, la moglie del nostro
protagonista. Al ché Philip decide di cambiar aria e di andarsene addirittura
in Canada. Ma l’ispettore Huxley (Stanley Ridges), che lo sospetta pur in
assenza di prove concrete, gioca la sua ultima disperata carta: facendo in modo
di incontrarsi con Philip prima che questi parta, gli comunica che per
l’omicidio del vicino di casa verrà sicuramente giustiziata la moglie, che gli
indizi indicano come unica possibile colpevole.
Philip sa che la donna non può
essere colpevole e che verrà giustiziata da innocente; e questo ricatto morale
lo porterà alla giusta decisione.
In sostanza
sembra che Siodmak ci dica che forse è impossibile mantenere la propria
coscienza immacolata grazie alle sole nostre capacità morali; e certo una
personalità d’attore come Laughton sembra ideale per esprimere un certo
opportunismo di fondo che, nell’animo di ognuno, può indurci facilmente in
tentazione. Ma che qualcuno ci costringa a prendere coscienza delle conseguenze
del nostro agire, ovvero che altri ne paghino il dazio al posto nostro, può
aiutarci ad assumere le nostre responsabilità.
Che dire,
Quinto: non ammazzare è una valida
e utile lezione. E poi c’è
Ella Raines.
Ella Raines
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