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martedì 1 febbraio 2022

QUANDO TUONA IL CANNONE: Capitolo 9_CAVE ADSUM

Quando la città dorme presenta:

QUANDO TUONA IL CANNONE

IL KOLOSSAL DOSSIER

Capitolo 9

CAVE ADSUM

Il 24 maggio 1915 l’Italia si unisce al conflitto schierandosi con i paesi dell’Intesa, dichiarando guerra a quell’Austria con cui aveva condiviso precedentemente il patto difensivo della Triplice Alleanza (imperi d’Austra-Ungheria e Germania e Regno d’Italia). E’ chiaro che le ragioni politiche alla base di questa decisione sono molto discutibili oltre che complesse ma in onestà non del tutto confutabili, visto che all’impero austroungarico erano annessi numerosi territori dove la popolazione era in maggioranza italiana. L’intervento italiano darà vita ad una serie di conseguenze che ancora oggi non sembrano essersi risolte in modo del tutto pacifico. Perché, a vedere i film proposti nel capitolo Cave Adsum, che saluta l’ingresso nel conflitto del Regno d’Italia, si può sorprendentemente rilevare che le ferite risalenti a quei tempi siano ben lungi dall’essere rimarginate. In quest’ottica, lasciamo pure perdere Standschutze Blugger, testo dichiaratamente di propaganda nazista del resto uscito nel 1936: il film è proposto come quinto nella rassegna, ed è interessante per comprendere come in Germania si utilizzò il genere bergfilm per scopi di mera propaganda (un po’ come si fece in America con il western, per la verità). Certo di ben altro spessore è il secondo film citato dal programma, il capolavoro dei bergfilm dell’epoca, Montagne in fiamme; ne venne addirittura prodotta dalla Universal una versione per il pubblico americano (assai meno riuscita), Doomed Battalion. Questi lungometraggi furono prodotti negli anni Trenta e una certa vivida partecipazione agli eventi è più che legittima. Ma, per chiarire sin da subito l’aria che si respira ancora oggi, Cave Adsum è inaugurato da Lacrime delle Dolomiti di Sesto, uscito nel 2014, maldestro tentativo di riportare in auge il suddetto genere montano di matrice germanica. Dal film, invero assai modesto, emerge solamente una sorta di malcelata forma di disprezzo per i nemici di un tempo. Lo stesso, del resto, che sorprendentemente permea La montagna silenziosa: anch’esso prodotto nel 2014 testimonia ulteriormente come, a cent’anni dal tradimento italiano, ci sia ancora, ancora oggi, quantomeno un'eco dell'antico e profondo risentimento da parte austriaca. Incredibile, ma lampante; almeno guardando queste opere. Se La montagna che esplode è una docufiction un minimo più attendibile nelle ricostruzioni storiche, rispetto alle produzioni pseudo propagandistiche citate, c’è ancora da segnalare il pregevole Le scarpe al sole che, oltre ad essere un buon film di guerra è al tempo stesso una sostanziale versione italiana del genere bergfilm di matrice bellica. Soldato semplice è invece la folgorante incursione nei temi della Grande Guerra di Paolo Cevoli che, a dir la verità, ottiene un risultato sorprendente. L’umorismo, di cui è intriso il film del comico romagnolo, è cosa sacra, tanto che Quando tuona il cannone, il colossal dossier, prevede ampiamente nella programmazione il suo spazio adeguato. Ma qui Cevoli riesce a fare anche dell’altro, oltre a far ridere, così il suo Soldato Semplice trova il suo posto in questo capitolo senza alcuna forzatura. Chiude I cinque dell’Adamello che, col suo sapore nostalgico, cerca di smorzare la verve polemica che ancora resiste su questi argomenti. Ma non si tema, col prossimo appuntamento si continuerà a picchiare sodo e, per chiarire meglio il concetto, bastano due semplici parole: la Somme.  

Capitolo 9: CAVE ADSUM

Dalla notte del primo febbraio

 

Tema

La risposta dell’Italia.

 

Film

 

1_LACRIME DELLE DOLOMITI DI SESTO

 

2_MONTAGNE IN FIAMME

 

3_DOOMED BATTALION

 

4_LE SCARPE AL SOLE

 

5_STANDSCHUTZE BRUGGLER

 

6_LA MONTAGNA SILENZIOSA

 

7_LA MONTAGNA CHE ESPLODE

 

8_SOLDATO SEMPLICE

 

9_I CINQUE DELL’ADAMELLO

 

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