Quando la città dorme presenta:
QUANDO TUONA IL CANNONE
IL KOLOSSAL DOSSIER
Capitolo 9
CAVE ADSUM
Il 24 maggio 1915 l’Italia si unisce al conflitto
schierandosi con i paesi dell’Intesa, dichiarando guerra a quell’Austria con
cui aveva condiviso precedentemente il patto difensivo della Triplice Alleanza
(imperi d’Austra-Ungheria e Germania e Regno d’Italia). E’ chiaro che le
ragioni politiche alla base di questa decisione sono molto discutibili oltre
che complesse ma in onestà non del tutto confutabili, visto che all’impero austroungarico
erano annessi numerosi territori dove la popolazione era in maggioranza italiana.
L’intervento italiano darà vita ad una serie di conseguenze che ancora oggi non
sembrano essersi risolte in modo del tutto pacifico. Perché, a vedere i film proposti
nel capitolo Cave Adsum, che saluta l’ingresso nel conflitto del Regno d’Italia,
si può sorprendentemente rilevare che le ferite risalenti a quei tempi siano
ben lungi dall’essere rimarginate. In quest’ottica, lasciamo pure perdere Standschutze
Blugger, testo dichiaratamente di propaganda nazista del resto uscito nel
1936: il film è proposto come quinto nella rassegna, ed è interessante per
comprendere come in Germania si utilizzò il genere bergfilm per scopi di
mera propaganda (un po’ come si fece in America con il western, per la verità).
Certo di ben altro spessore è il secondo film citato dal programma, il
capolavoro dei bergfilm dell’epoca, Montagne in fiamme; ne venne addirittura
prodotta dalla Universal una versione per il pubblico americano (assai meno
riuscita), Doomed Battalion. Questi lungometraggi furono prodotti negli
anni Trenta e una certa vivida partecipazione agli eventi è più che legittima. Ma,
per chiarire sin da subito l’aria che si respira ancora oggi, Cave Adsum
è inaugurato da Lacrime delle Dolomiti di Sesto, uscito nel 2014, maldestro
tentativo di riportare in auge il suddetto genere montano di matrice germanica.
Dal film, invero assai modesto, emerge solamente una sorta di malcelata forma di disprezzo
per i nemici di un tempo. Lo stesso, del resto, che sorprendentemente permea La
montagna silenziosa: anch’esso prodotto nel 2014 testimonia ulteriormente
come, a cent’anni dal tradimento italiano, ci sia ancora, ancora oggi, quantomeno un'eco dell'antico e profondo risentimento
da parte austriaca. Incredibile, ma lampante; almeno guardando queste opere. Se
La montagna che esplode è una docufiction un minimo più attendibile
nelle ricostruzioni storiche, rispetto alle produzioni pseudo propagandistiche
citate, c’è ancora da segnalare il pregevole Le scarpe al sole che, oltre
ad essere un buon film di guerra è al tempo stesso una sostanziale versione
italiana del genere bergfilm di matrice bellica. Soldato semplice
è invece la folgorante incursione nei temi della Grande Guerra di Paolo Cevoli
che, a dir la verità, ottiene un risultato sorprendente. L’umorismo, di cui è
intriso il film del comico romagnolo, è cosa sacra, tanto che Quando tuona
il cannone, il colossal dossier, prevede ampiamente nella programmazione il
suo spazio adeguato. Ma qui Cevoli riesce a fare anche dell’altro, oltre a far
ridere, così il suo Soldato Semplice trova il suo posto in questo
capitolo senza alcuna forzatura. Chiude I cinque dell’Adamello che, col
suo sapore nostalgico, cerca di smorzare la verve polemica che ancora resiste
su questi argomenti. Ma non si tema, col prossimo appuntamento si continuerà a
picchiare sodo e, per chiarire meglio il concetto, bastano due semplici parole: la
Somme.
Capitolo 9: CAVE ADSUM |
Dalla notte del primo febbraio |
Tema |
La risposta dell’Italia. |
Film |
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1_LACRIME DELLE DOLOMITI DI
SESTO |
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2_MONTAGNE IN FIAMME |
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3_DOOMED BATTALION |
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4_LE SCARPE AL SOLE |
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5_STANDSCHUTZE BRUGGLER |
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6_LA MONTAGNA SILENZIOSA |
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7_LA MONTAGNA CHE ESPLODE |
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8_SOLDATO SEMPLICE |
|
9_I CINQUE DELL’ADAMELLO |
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