1311_LUIGI GANNA DETECTIVE: SOTTO IL SEGNO DELL'ACQUARIO . Italia,1979; Regia di Maurizio Ponzi.
Il secondo episodio della serie di film televisivi Luigi
Ganna Detective conferma le perplessità suscitate dalla puntata d’esordio
senza purtroppo riuscire ad intensificare quelli che erano gli spunti
interessanti. Qualcosa di buono c’è, comunque: la natura insolita dell’intrigo
– che si fatica a comprendere, ma questo potrebbe anche non essere un limite – il
finale sospeso e non certo rassicurante, e la professionalità di Luigi
Pistilli, il detective Ganna protagonista. Meno convincente, in questo caso,
Romano Scarpa nei panni del commissario Bastogi mentre Franco Bianchi – è Ermanno,
una sorta di segretario di Ganna – conferma lo scarso feeling col teleschermo
già mostrato in precedenza. Trattandosi di un giallo che si rifà in parte ai
vecchi film hollywoodiani, in questo Sotto il segno dell’acquario la
produzione Rai sembra dare maggior corpo alla presenza della dark lady, in
pratica solo paventata nella puntata d’esordio, e qui invece presente in un
ruolo addirittura duplice. Nello specifico, la fonte di ispirazione della
serie, come si può intuire in parte dalla professione del protagonista, sono i racconti
hard boiled degli anni Trenta d’oltreoceano. Il bianco e nero della
fotografia, per la verità troppo slavato, e le musiche di Bernarnd Hermann sono
elementi che cercano di ricreare quelle atmosfere adattandole al contesto milanese
di fine anni Settanta: lodevole intenzione ma non del tutto riuscita. Si diceva
delle femme fatale: Valeria Ciangottini interpreta due sorelle, e se
Titti – quella che si presenta da Ganna cercando di rintracciare il cognato
dando il via al racconto – è un po’ smunta, l’attrice si rivela molto più
accattivante nei sofisticati panni di Sonia. Questa duplice traccia
contraddistingue anche l’interpretazione di Carola Stagnaro: la prima versione
di Lucrezia Imbriani de Cortez è una ragazza drogata e incosciente;
successivamente si presenta al nostro negli eleganti abiti della
rampolla di nobile famiglia, antipatica ma di un certo appeal. Tuttavia, nel
complesso, neanche le due attrici riescono a lasciare un significativo ricordo
nel racconto che rimane niente più che un onesto tentativo.
Valeria Ciagottini
Carola Stagnaro
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