1312_LUIGI GANNA DETECTIVE: SCARABOCCHIO . Italia,1979; Regia di Maurizio Ponzi.
Al terzo tentativo, la serie di film televisivi Luigi Ganna Detective,
riesce finalmente a fare centro. Scarabocchio è un buon racconto, sotto
tutti gli aspetti. La storia intriga e, pur mantenendo alcuni passaggi poco
comprensibili, almeno in prima istanza, si lascia seguire con curiosità; tra
l’altro, l’idea di non dare troppe spiegazioni è un pregio narrativo, finanche
rischioso dal punto della fruibilità. Che, in ogni caso, in Scarabocchio
non viene mai meno. Merito soprattutto della verve interpretativa di Nino
Castelnuovo, nel ruolo di Tarcisio Malaspina, viveur che viene sospettato di
aver ucciso la moglie Virginia. Il titolo del film, Scarabocchio, fa
riferimento alla scarsa avvenenza della donna, che non era bella ma ricca, e
per quest’ultimo motivo il Malaspina l’aveva sposata. Stanca di interpretare il
ruolo del brutto anatroccolo – Virginia era anche la meno avvenente di tre
sorelle – la donna si crea una doppia vita in cui cerca vistosamente di
apparire più appetibile. E in questi stuzzicanti panni la vediamo fare la sua
comparsa nello studio del Ganna: una versione un po’ pacchiana della dark lady interpretata
da un’intrigante, seppur sfacciata, Graziella Polesinanti. Da buon giallo
all’americana, almeno come fonte d’ispirazione, la serie ha sempre una certa
attenzione al gentil sesso, seppur non sempre supportata dal cast. Tuttavia in
questo terzo appuntamento le cose sembrano andare meglio su tutta la linea e
anche Angela Goodwin non sfigura nei panni di Giusy, la sorella che Tarcisio
sembra preferire alla moglie. Luigi Ganna, il titolare della serie, si
barcamena al suo solito, grazie alla compassata esperienza di Luigi Pistilli,
che si muove con la giusta disinvoltura in una vicenda tortuosa ma centrata.
Anche la classica musica di Bernard Hermann è usata con misura migliore mentre
la fotografia in bianco e nero è, in quest’occasione, addirittura un punto di
forza del racconto. Il finale, come al solito irrisolto, è ormai quasi
prevedibile ma, comunque, rimane poco rassicurante. Bene, come film, nel
complesso: altro che Scarabocchio.
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