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domenica 16 luglio 2023

LUIGI GANNA DETECTIVE: SCARABOCCHIO

1312_LUIGI GANNA DETECTIVE: SCARABOCCHIO Italia,1979; Regia di Maurizio Ponzi.

Al terzo tentativo, la serie di film televisivi Luigi Ganna Detective, riesce finalmente a fare centro. Scarabocchio è un buon racconto, sotto tutti gli aspetti. La storia intriga e, pur mantenendo alcuni passaggi poco comprensibili, almeno in prima istanza, si lascia seguire con curiosità; tra l’altro, l’idea di non dare troppe spiegazioni è un pregio narrativo, finanche rischioso dal punto della fruibilità. Che, in ogni caso, in Scarabocchio non viene mai meno. Merito soprattutto della verve interpretativa di Nino Castelnuovo, nel ruolo di Tarcisio Malaspina, viveur che viene sospettato di aver ucciso la moglie Virginia. Il titolo del film, Scarabocchio, fa riferimento alla scarsa avvenenza della donna, che non era bella ma ricca, e per quest’ultimo motivo il Malaspina l’aveva sposata. Stanca di interpretare il ruolo del brutto anatroccolo – Virginia era anche la meno avvenente di tre sorelle – la donna si crea una doppia vita in cui cerca vistosamente di apparire più appetibile. E in questi stuzzicanti panni la vediamo fare la sua comparsa nello studio del Ganna: una versione un po’ pacchiana della dark lady interpretata da un’intrigante, seppur sfacciata, Graziella Polesinanti. Da buon giallo all’americana, almeno come fonte d’ispirazione, la serie ha sempre una certa attenzione al gentil sesso, seppur non sempre supportata dal cast. Tuttavia in questo terzo appuntamento le cose sembrano andare meglio su tutta la linea e anche Angela Goodwin non sfigura nei panni di Giusy, la sorella che Tarcisio sembra preferire alla moglie. Luigi Ganna, il titolare della serie, si barcamena al suo solito, grazie alla compassata esperienza di Luigi Pistilli, che si muove con la giusta disinvoltura in una vicenda tortuosa ma centrata. Anche la classica musica di Bernard Hermann è usata con misura migliore mentre la fotografia in bianco e nero è, in quest’occasione, addirittura un punto di forza del racconto. Il finale, come al solito irrisolto, è ormai quasi prevedibile ma, comunque, rimane poco rassicurante. Bene, come film, nel complesso: altro che Scarabocchio


Graziella Polinesanti 

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