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martedì 8 novembre 2022

RIVALITA' EROICA

1157_RIVALITA' EROICA (Today We Live). Stati Uniti 1933;  Regia di Howard Hawks.

Le parole di Howard Hawks a proposito di Rivalità eroica, sua regia del 1933, permettono di capire il perché della singolarità del film. Rivalità eroica è un film bellico ambientato durante la Prima Guerra Mondiale, basato su un solido romanzo di William Faulkner: una storia virile con alcuni spunti per approfondire dettagli tecnici molto interessanti su aeroplani e scafi impiegati nel conflitto. Il cinema d’avventura, in particolar modo quello bellico, era infatti l’ideale per mostrare i prodigi che l’evoluzione tecnica sviluppava in modo esponenziale durante gli anni di guerra. A detta di Hawks, la MGM, lo studio di produzione, improvvisamente decise di inserire la diva Joan Crawford in un film del genere e la cosa, nonostante si misero al lavoro alla sceneggiatura a quattro mani il regista e lo stesso Faulkner, autore del racconto, ne risentì. Il vero risultato finale in verità non è dato sapere, in quanto all’anteprima il film era lungo 135 minuti mentre quello che venne distribuito nelle sale fu ridotto a 113: la trama risente dei tagli tanto che si ha l’impressione evidente che ci siano dei salti nell’intreccio della storia, cosa non certo abituale ad Hollywood. E non mancano particolari secondari ma, ad esempio, passaggi della vicenda sentimentale tra il personaggio della Crawford, Diana, e quello di Bogard, interpretato dall’altra star della pellicola, Gary Cooper. Poi, per carità, sia Hawks e Faulkner, come del resto gli interpreti, sanno fare egregiamente il loro lavoro ma i travagli di lavorazione, con una storia già assemblata in modo posticcio e poi ulteriormente rabberciata, qualche strascico lo hanno lasciato. 

Fatto sta che il personaggio di Diana, che già si presenta con un improbabile abito, soprattutto per l’epoca ma anche in generale, rimane un corpo estraneo al film. Il che è un fatto bizzarro, essendo l’epicentro dei protagonisti della storia. Oltre a Bogard, che funge da guastatore che giunge poi alla meta, ci sono altri due uomini familiari alla ragazza: il fratello Ronnie (Franchot Tone) e il fidanzato storico Claude (Robert Young). Pare che Tone e la Crawford stessero flirtando, fuori dal set, e un po’ di quell’alchimia finisce in effetti sullo schermo: il personaggio della diva si trova quindi davvero sempre oggetto del desiderio, anche negli scambi affettuosi con quello che nella finzione filmica è soltanto suo fratello. Un aspetto sottolineato, in un certo senso, persino nei dialoghi del film, ennesima riprova dell’acuta e spiritosa intelligenza di Hawks. Tuttavia tutta questa tresca amorosa non scalfisce più di tanto gli effetti tecnici che l’opera aveva in oggetto originariamente. Al di là di una solida storia di rivalità tra un aviatore americano e due marinai inglesi, l’accento è anche sugli aspetti tecnologici della vicenda. L’aereo impiegato nella missione è un bombardiere, probabilmente un Handley Page O/400: alla guida c’è Bogard che invita a bordo Claude (un marinaio!) per saggiarne la tempra. L’inglese sembrava in effetti un soggetto un po’ superficiale ma alla mitragliatrice si darà un gran daffare nel dogfight che, dopo il bombardamento, vede coinvolto il pesante aereo alleato attaccato furiosamente dai caccia tedeschi. 

Bogard era stato però scorretto nei confronti di Claude, avendolo invitato per metterlo in difficoltà senza rivelargli il suo intento. Pronta la replica di Ronnie, che contro-invita il pilota americano ad una missione a bordo del loro Torpedo; la manovra di siluramento di una nave da guerra tedesca pare non sia riportata in modo troppo fedele ma è comunque assai efficace dal punto di vista tecnico spettacolare. Insomma, in questi momenti ci si dimentica completamente della posticcia vicenda sentimentale. Poi, il sacrificio eroico di Claude e Ronnie, risolve addirittura la posizione scomoda in cui si era ficcata Diana che, pur amando già Bogard, si era promessa in sposa al vecchio fidanzato. I due inglesi si lanciano in una missione suicida per anticipare Bogard, che ne aveva l’incarico, e lo fanno più in ossequio alla ragazza che per l’obiettivo militare in sé. Claude è infatti rimasto cieco dall’ultima missione ma questo mette Diana in obbligo morale nei suoi confronti, essendosi precedentemente impegnata con lui, come detto pur se innamorata di Bogard. La situazione penosa deriva infatti più che altro dall’ipocrita comportamento della ragazza. Per questo motivo la missione suicida diviene una soluzione praticamente inevitabile. Quasi a dire che le bizze di una bella donna siano uno sprone maggiore dell’amor di patria. 







 Joan Crawford 




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