FREEDOM OF THE SEAS
1158_FREEDOM OF THE SEAS . Regno Unito 1934; Regia di Marcel Varnel.
Tratto dall’omonima pièce teatrale di Walter C. Hackett, Freedom of
the Seas è una commedia a sfondo bellico diretta da Marcel Varnel.
L’impianto teatrale è ancora riconoscibile nell’opera, nonostante in qualche
frangente si vedano in azione navi da guerra e sommergibili; non è peraltro
nella credibilità della messa in scena, in particolare di questi passaggi, che
si fonda il funzionamento film. Nella prima fase, quella in cui assistiamo ai
primi approcci del timido impiegato Smith (Clifford Mollison) a Phyllis (Wendy
Barrie) l’irraggiungibile figlia del facoltoso Mr. Harcourt (H.F. Maltby), tra
uffici, lussuose residenze, pub o saloni delle serate di gala, sono i dialoghi
sparati a mille tipici delle commedie degli anni trenta a tenere il centro
dell’attenzione. Smith, che è un tipo ordinario e impacciato, s’è invaghito
della bella Phyllis che se ne approfitta per prenderlo in giro dandogli un po’
di corda, anche solo per far ingelosire il fidanzato. Quando Smith se ne rende
conto, si arruola in marina, è infatti in corso la Prima Guerra Mondiale,
per potersi poi pavoneggiare in divisa e per far ricredere Phyllis sul suo
valore. Va precisato che Clifford Mollison, l’attore nella parte di Smith, è un
interprete di scuola teatrale dall’aspetto non particolarmente aitante e
infatti perfettamente adeguato al tenore della commedia umoristica. Fatto salvo
le citate immagini che ambientano la seconda fase del lungometraggio sul mare,
la vicenda conserva anche in questa parte la matrice teatrale grazie alle
funzionali scene sotto coperta. Caso vuole, o meglio sceneggiatura
vuole, che Smith venga inviato in qualità di ufficiale della Royal Navy
sulla nave in cui si ritrovano Mr. Harcourt e la figlia, unitamente a Jennie
(Zelma O’Neal). Loschi personaggi trafficano con un sommergibile tedesco per
affondare la nave e, chiamato a risolvere una questione di spionaggio, in modo
del tutto inaspettato (in realtà, almeno da un punto di vista narrativo,
si dovrebbe dire assai prevedibilmente), Smith saprà farsi valere.
L’intrigo sgominato, le spie sconfitte, il sommergibile tedesco speronato e
affondato e, soprattutto, il cuore di Phyllis conquistato. Gioco, partita, incontro
per l’outsider di turno.
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