211_PUGNI, PUPE E PEPITE (North to Alaska). Stati Uniti 1960; Regia di Henry Hathaway.
Nel 1959 l’Alaska venne annessa come stato nell’unione e ad
Hollywood pensarono bene di sfruttare il momento di popolarità dello stato: questo
potrebbe essere in effetti lo spunto da cui partì l’idea di produrre, al tempo,
il film Pugni, pupe e pepite. Presa
un’idea divertente dalla pièce teatrale Birthday
gift di Ladislas Fodor, ingaggiato John Wayne per il ruolo principale,
Henry Hathaway per la regia, completato il cast con Stewart Granger e Capucine,
frullato il tutto con voglia di scherzare, prendersi a botte e flirtare, senza mancare di condire con
una bella canzone (North to Alaska di
Johnny Horton) ed ecco un film che, senza strafare, fila liscio come una palla
sul biliardo. Il tema sullo sfondo è la corsa all’oro nel nuovo stato
dell’estremo nord americano, il tono è leggero, più da commedia che da western
(e poi al massimo sarebbe un northern)
ma sia gli attori che il regista sembrano gustarsi il momento. Il duca è in un ruolo un po’ atipico,
rispetto ad altre sue più impegnative
interpretazioni, ma sembra davvero coinvolto, e pare che si sia addirittura cimentato
dietro alla macchina da presa insieme ad Hathaway. Del resto era fresco della
sua prima regia La battaglia di Alamo,
girata proprio nei mesi precedenti a questo North
to Alaska. Stewart Granger è invece naturalmente adatto, perfetto, per la
sua parte, e anche Capucine, nonostante tutto, sembra a suo agio e anche
lusingata dell’interesse che ruota intorno alla sua persona in un ambiente a
lei così estraneo. In effetti, se l’abbinata con Granger era anche
ipotizzabile (perché l’attore sembra una sorta di gambler, uno dei tipici damerini che sovente si incontrano nei film
girati nella frontiera americana), un suo sodalizio con Wayne, lei elegante
modella francese d’alta classe, è davvero improbabile. Invece finisce proprio
così e forse anche questo alimenta il tono scanzonato generale; così, tra una
bevuta, un passaggio sentimentale e un paio di scazzottate collettive, Hathaway
conduce con mestiere in porto il suo film.
Nessun commento:
Posta un commento