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sabato 8 settembre 2018

ANATOMIA DI UN DELITTO

205_ANATOMIA DI UN DELITTO (Naked alibi). Stati Uniti 1954;  Regia di Jerry Hopper.

Opera certamente minore, soprattutto per la cifra autoriale appena discreta del regista Jerry Hopper, Anatomia di un delitto può essere interessante a patto di intenderlo come sorta di tributo celebrativo a Gloria Grahame. Certo la formidabile e bellissima attrice, già premio Oscar per Il bruto e la bella di Vincente Minnelli, avrebbe meritato in questo senso assai di più. Ma possiamo considerare Anatomia di un delitto  come una sua semplice passerella nei panni della femme fatale dal cuore tenero, quasi a simboleggiare le due recenti e magistrali performance in questo ruolo, nei capolavori Il grande caldo e La bestia umana del sommo maestro Fritz Lang. Nel film di Hopper la Grahame balla nel night, accavalla le gambe, cammina avanti indietro nella main street del paesino di frontiera ancheggiando come si ancheggia e quando si sdraia sul letto lo fa sempre in modo seducente: insomma il campionario della perfetta dark lady, a cui manca, ahimè, un degno film da rendere indimenticabile. Al suo fianco, anche Sterling Hayden recita nel suo ruolo tipico; un granitico eroe poco incline all’emozione: la sua impassibilità può funzionare, ma in un altro contesto, mentre qui rimane troppo ordinaria.
E va beh, non è che sia un delitto guardare questo film: solo che c’è una differenza troppo atroce, tra le aspettative che propone (a partire dal cast, ma soprattutto per le immagini su manifesti, locandine e fotobuste dove la Grahame dà sfoggio di tutto il suo fascino) e la storiella raccontata poi da Hopper.

Comunque per Gloria questo e altro.      




Gloria Grahame













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