197_ATOMICA BIONDA (Atomic Blonde). Stati Uniti 2017; Regia di David Leitch.
Tratto dalla graphic-novel The Coldest city di Anthony Johnston e Sam Hart, Atomica Bionda si presenta proprio come
un fumettone cinematografico. Non che questo sia un difetto, anzi. Il regista
David Leitch mette subito le cose in chiaro: ha per le mani una vera e propria
bomba come la fantastica Charlize Theron e decide di lasciare campo alla sua
esteticamente sublime fisicità. L’attrice sudafricana, oltre che bellissima, ha
il look giusto per il tipo di operazione imbastito da Leitch: Atomica Bionda fonda la sua funzionalità
sulle scelte estetiche dell’ambientazione e sulle scene di pura azione, con
Charlize a rendere aggraziati (a suo modo) anche i furibondi combattimenti
corpo a corpo di assoluta iperviolenza. La diva funziona alla grande nei panni
della spia inglese Lorrainne Broughton, in un film ambientato nella Berlino del
1989, durante i giorni della caduta del muro.
La scelta di molte canzoni dell’epoca, da David Bowie ai Queen, a Nena che con
la sua 99 Luftballons sembra davvero
portarci nella Germania degli anni 80, contribuisce, unitamente ad una
fotografia immersa nella luce blu dei neon, a creare una sorta di mondo distopico, sospeso tra le
scenografie alla Blade Runner e i
videoclip degli eighties. La storia è
una questione di spie al tempo della Guerra
Fredda, con un classico pretesto, non è il caso di scomodare il MacGuffin hitchcockiano, che mette la
nostra atomica eroina in grado di far valere le sue qualità atletiche.
Trattandosi di spionaggio è normale che ci siano doppi giochi e tradimenti, ma
alla lunga l’intricato garbuglio fatto di inganni, depistaggi, bugie, finisce
per appesantire la trama, che invece scorre veloce e ben oliata quando Charlize
fa viaggiare le mani.
In film è visto dalla prospettiva di una serie di flashback,
durante i quali Lorrainne fa il suo tribolato rapporto ai superiori
sull’andamento della missione berlinese. Narrativamente è una scelta di routine,
che specialmente in casi di intrecci particolarmente tortuosi, permette qualche
scorciatoia; Leitch se la cava quindi con mestiere. C’è anche John Goodman nei panni di uno dei
funzionari che interrogano Lorrainne e, all’inizio, viene appellato dalla
stessa ragazza con un volgare termine sessista abitualmente maschilista. Un
primo indizio, ma ci sarà anche la storia con la dolce spia francese Dalphine
(Sofia Boutella), ad indicare che Lorrainne, anche sessualmente, non è certo un
tipo ordinario.
Bionda si, ma atomica.
Charlize Theron
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