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giovedì 23 agosto 2018

ATOMICA BIONDA

197_ATOMICA BIONDA (Atomic Blonde). Stati Uniti 2017;  Regia di David Leitch.

Tratto dalla graphic-novel The Coldest city di Anthony Johnston e Sam Hart, Atomica Bionda si presenta proprio come un fumettone cinematografico. Non che questo sia un difetto, anzi. Il regista David Leitch mette subito le cose in chiaro: ha per le mani una vera e propria bomba come la fantastica Charlize Theron e decide di lasciare campo alla sua esteticamente sublime fisicità. L’attrice sudafricana, oltre che bellissima, ha il look giusto per il tipo di operazione imbastito da Leitch: Atomica Bionda fonda la sua funzionalità sulle scelte estetiche dell’ambientazione e sulle scene di pura azione, con Charlize a rendere aggraziati (a suo modo) anche i furibondi combattimenti corpo a corpo di assoluta iperviolenza. La diva funziona alla grande nei panni della spia inglese Lorrainne Broughton, in un film ambientato nella Berlino del 1989, durante i giorni della caduta del muro. La scelta di molte canzoni dell’epoca, da David Bowie ai Queen, a Nena che con la sua 99 Luftballons sembra davvero portarci nella Germania degli anni 80, contribuisce, unitamente ad una fotografia immersa nella luce blu dei neon, a creare una sorta di mondo distopico, sospeso tra le scenografie alla Blade Runner e i videoclip degli eighties. La storia è una questione di spie al tempo della Guerra Fredda, con un classico pretesto, non è il caso di scomodare il MacGuffin hitchcockiano, che mette la nostra atomica eroina in grado di far valere le sue qualità atletiche. Trattandosi di spionaggio è normale che ci siano doppi giochi e tradimenti, ma alla lunga l’intricato garbuglio fatto di inganni, depistaggi, bugie, finisce per appesantire la trama, che invece scorre veloce e ben oliata quando Charlize fa viaggiare le mani.
In film è visto dalla prospettiva di una serie di flashback, durante i quali Lorrainne fa il suo tribolato rapporto ai superiori sull’andamento della missione berlinese. Narrativamente è una scelta di routine, che specialmente in casi di intrecci particolarmente tortuosi, permette qualche scorciatoia; Leitch se la cava quindi con mestiere. C’è anche John Goodman nei panni di uno dei funzionari che interrogano Lorrainne e, all’inizio, viene appellato dalla stessa ragazza con un volgare termine sessista abitualmente maschilista. Un primo indizio, ma ci sarà anche la storia con la dolce spia francese Dalphine (Sofia Boutella), ad indicare che Lorrainne, anche sessualmente, non è certo un tipo ordinario.
Bionda si, ma atomica.

Charlize Theron










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