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giovedì 18 novembre 2021

CEUX DE 14: EP. 6 LA DERNIERE ATTAQUE

928_CEUX DE 14: EP. 6 LA DERNIERE ATTAQUE. Francia, 2014; Regia di Olivier Schatzky. 

L’episodio conclusivo di Ceux de 14, intitolato La dernière attaque (l’ultimo attacco) raccoglie i frutti delle precedenti puntate, giustificando il lirismo nel finale dove si lascia intendere che il protagonista, il tenente Genevoix (Théo Frillet), rimanga ucciso. Nella realtà il militare francese venne soltanto gravemente ferito, come è anche intuibile dal fatto che è sua la voce narrante e, in ogni caso, la serie Ceux de 14 è tratta dall’omonima raccolta di racconti dello stesso Maurice Genevoix. Tuttavia è una sorta di piccolo bluff che si può benissimo concedere al regista Schatzky perché la morte del protagonista, a conflitto tutt’altro che finito, rende perfettamente l’idea di quanto fosse davvero grande, anche in termini di durata nel tempo, la Grande Guerra. Ma Ceux de 14, con il suo estenuante resoconto sulla battaglia di Les Éparges, riesce soprattutto a veicolare quanto fossero infiniti gli scontri della guerra di trincea. Nello specifico, la battaglia di Les Éparges si protrasse per quasi due mesi; due mesi con gli eserciti a contendersi un’insignificante (almeno per gli occhi del profano) cresta che dominava la piana di Woëvre. Ovviamente, nell’ottica militare la posizione era strategica ma non da un punto di vista, diciamo così, esteticamente evidente; e poi il risultato di questo accanimento per una postazione determinante per il controllo dell’area ma non così difendibile in sé stessa, dava luogo ad una serie di ribaltamenti delle sorti degli scontri che rendevano poco comprensibili gli avvenimenti. 

Questo per di più nel contesto di una guerra di trincea, dove la maggioranza degli assalti veniva respinta, alimentando l’impressione di trovarsi in una situazione senza sbocchi anche da questo versante. Pur nel dramma delle morti, e in questo episodio cadono, tra gli altri, il tenente Porchon (Félicien Juttner), Quelo (Come Levin), Biloray (Alexandre Carrière), oltre al protagonista nel finale, non manca la stoccata ironica agli alti papaveri della guerra. Già in precedenza il racconto aveva irriso un colonnello, preso a rappresentante della logica bellica e, proprio nell’episodio cruciale, Schatzky si ripete anche in modo più amaramente ironico. Un generale (Patrick Raynal) sta celebrando in pompa magna la presa della cresta di Eparges e ha appena annunciato che si tratta di un’impresa che passerà alla Storia per l’eternità, che ecco giungere un corriere a richiamare in prima linea il reparto del tenente Genevoix perché i tedeschi hanno contrattaccato riprendendosi l’altura contesa. Una scena gustosamente umoristica, ideale suggello del racconto prima del tragico epilogo. Umoristica, certo, sebbene l’opprimente clima della Prima Guerra Mondiale, ben interpretato sia dagli episodi del racconto che dalla musica che ci ha accompagnato facendosi via via sempre più lirica, arrivati a questo punto non ci concede che una mezza smorfia.

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