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martedì 2 novembre 2021

JOYEUX NOEL - UNA VERITA' DIMENTICATA DALLA STORIA

920_JOYEUX NOEL - UNA VERITA' DIMENTICATA DALLA STORIA (Joyeux Noel); Francia, Belgio, Germania, Regno Unito, Romania, 2005; Regia di Christian Carion.

Uno spunto storico, la cosiddetta tregua di natale, dove il tenore tedesco Walter Kirchhoff cantò per i suoi commilitoni ricevendo gli applausi provenienti dalla trincea nemica, è alla base del film Joyeux Noël - Una verità dimenticata dalla storia di Christian Carion. L’idea che la musica, ma l’arte in generale, possa varcare ogni steccato, ogni filo spinato, per unire pacificamente i popoli è certamente suggestiva e particolarmente adatta anche ai tempi recenti. Carion, per imbastire la sua storia romanzata su un episodio non particolarmente corposo, mette in campo un buon numero di personaggi, coinvolgendo non solo i due fronti ma differenziando ulteriormente le figure coinvolte. Il tenore della storia Nikolaus Sprink ("Benno" Fürmann) è naturalmente tedesco, ma il superiore, il tenente Horstmayer (Daniel Brühl), che lo non lo vede di buon occhio in quanto artista, non solo è tedesco ma anche ebreo ed è sposato ad una francese. E straniera è anche la fidanzata di Sprink, la soprano Anna Sörensen (Diane Krueger), che è danese e si recherà, un po’ incautamente e assai poco credibilmente, in trincea proprio la notte di Natale per cantare col compagno. Spostandoci nell’altra sponda abbiamo il tenente francese Audebert (Guillaume Canet), il tenente britannico Gordon (Alex Ferns) e padre Palmer (Gary Lewis) un religioso scozzese. Come si vede, anche solo attenendoci ai personaggi principali abbiamo una serie di nazionalità diverse (francese, tedesca, danese, britannica), con l’aggiunta di ulteriori diversificazioni (la provenienza scozzese, la stirpe ebraica, la religione o la vocazione artistica). 

C’è un evidente intento di Carion di universalizzare il discorso pacifista che non debba coinvolgere solo le due fazioni contrapposte dalla guerra di trincea ma essere il più inclusivo possibile. In questo senso risulta simbolico che l’uomo che rompa di fatto la sorta di tregua, sparando e uccidendo il soldato Pochel (Dany Boon), sia uno dei fratelli scozzesi. I due ragazzi, estremamente legati quasi a sembrare gemelli, si erano uniti alla guerra con entusiasmo: quando Jonathan (Steven Robertson) deve abbandonare William (Robin Laing), ferito a morte nella striscia di terra tra le due trincee, con lui lascia sul terreno anche la sua umanità. Smette di essere una persona completa, in quanto nella sua giovanile immaturità si completava solo col fratello, e finisce per lasciarsi vincere dall’odio e dalla sete di vendetta indiscriminata. In una storia inclusiva come Joyeux Noël - Una verità dimenticata dalla storia il suo rimanere orfano del fratello lo rende qualcosa di spezzato a metà, come una nota stonata. 

E, beffardamente, l’uomo a cui spara e che uccide, mettendo fine alla tregua, sotto la divisa tedesca è in realtà un francese; è il soldato Pochel, uno straniero ma suo alleato. Le sottotrame che Carion imbastisce sono diverse, per dare corpo ad una storia che, in definitiva, verte però sulle suggestive scene della notte di natale, con le note di Stille Nacht e Adeste Fidelis  accompagnate in modo evocativo dalle cornamuse scozzesi. Quasi scontato che i rispettivi comandi faranno pagare questo momento di fraternizzazione col nemico a tutti i coinvolti, perfino in ambito religioso. Ma criticare i militari per carenza di pacifismo è come sparare sulla croce rossa. Tuttavia l’intento pacifista, il messaggio inclusivo, il tema dell’arte da contrapporre alla guerra sono tutti argomenti ampiamente condivisibili. Carion, con un pizzico di mestiere, se ne serve per raccontare la sua storia e, nel complesso, il risultato lo porta a casa.   




Diane Kruger



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