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mercoledì 14 marzo 2018

L'ANGELO BIANCO

115_L'ANGELO BIANCO (Night nurse). Stati Uniti 1931;  Regia di William A. Wellman

Dopo l’ottimo risultato ottenuto con Nemico pubblico, il regista William A. Wellman dirige un film partendo da un’ambientazione tutto sommato simile, anche a livello di genere cinematografico, ma proponendo uno sviluppo completamente differente. I gangster ci sono anche ne L’angelo bianco, tanto per capirci, ma la storia è incentrata sulle vicende di un infermiera (questo il senso del titolo del film, che fa riferimento alla divisa degli assistenti sanitari). Barbara Stanwyck è Lora Hart, la protagonista in questione, accanto a lei la collega Maloney (la carinissima Joan Blondell) e due esemplari maschili presi in prestito dall’ambiente di Nemico pubblico: Mortie (Ben Lyon), buon diavolo ma con discutibilissime amicizie, e il temibile e aitante Nick (Clark Gable), a vedersi potenzialmente un gangster fatto e finito, ma per il momento relegato al ruolo di autista quando non intento a malmenare donne e bambine. La struttura della storia è abbastanza curiosa, perché procede per una prima parte mostrando le difficoltà di Lora e Maloney nell’apprendistato al ruolo di infermiera, con passaggi ora divertiti, come quando Lora ottiene il posto grazie ad uno scontro fortuito con il dottor Bell alla porta girevole dell’ospedale, o con momenti più intensi come quelli della sala operatoria. Poi la storia si tinge di giallo, quando le gemelline, che le due infermiere devono assistere, sono tenute in stato di denutrizione per essere eliminate in una questione di eredità che coinvolge anche il medico curante, il dottor Ranger.

Le cose vengono sistemate grazie all’intraprendenza di Lora, che arriva a farsi fare una trasfusione per salvare la più malata delle due, e anche all’appoggio di Mortie, che bilancia il tono della storia andando a rubare, da provetto gangster buono, bottiglie di latte (in luogo dell’abituale whiskey) per le piccole gemelle. In definitiva bilancio positivo per Wellman che se la cava di mestiere; va in scioltezza anche la Stanwyck, che sembra particolarmente a suo agio in un ruolo dove può sfaccendare a piacimento; sempre graziosa la Blondell, che patisce però la divisa troppo castigata; forse il colpo migliore lo assesta il poderoso Clark Gable.    
    



Barbara Stanwyck



Joan Blondell





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