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giovedì 5 ottobre 2023

FUMO NERO ALL'ORIZZONTE - IL MAS CHE SFIDO' LA CORAZZATA

1370_FUMO NERO ALL'ORIZZONE - IL MAS CHE SFIDO' LA CORAZZATA . Italia, Austria, Germania 2008; Regia di Marco Visalberghi.

Ad oltre 80 anni dal primo e unico tributo filmato – Gli eroi del mare nostro, 1927, regia di Edoardo Bencivenga – la mitica Impresa di Premuda del 1918 torna finalmente sugli schermi. In questo caso televisivi, ma non è certo il caso di fare gli schizzinosi. Il nostro cinema di genere ha, per decenni, colpevolmente ignorato i tanti spunti storici e le figure eroiche del nostro paese, finendo per essere completamente colonizzato dalle produzioni perlopiù angloamericane. Eventi come l’Impresa di Premuda, nonostante si trattasse di un’azione bellica compiuta nella Grande Guerra, erano probabilmente ritenuti in grado di evocare nostalgie per il Ventennio fascista che, al contrario, andava cancellato dalla memoria collettiva. In effetti, per anni, concetti come “eroismo” e “amor di Patria”, furono praticamente banditi dall’opinione comune, ritornando in parte, se non di moda, comunque presenti nel linguaggio comune, solo in tempi relativamente recenti. Fumo nero all’orizzonte è una tipica docu-fiction che assembla immagini di repertorio, ricostruzioni filmate e interviste ai famigliari dei protagonisti, riuscendo a fornire un quadro completo degli avvenimenti. In questo caso, il piatto forte dell’opera è costituito dalle scene dell’affondamento della corazzata Santo Stefano, ripresa dagli stessi austriaci da un’altra nave da guerra, la Tegetthoff: l’ammiraglio Miklòs Horthy aveva previsto una vittoria per l’Impero Austro-Ungarico e si era premunito di immortalarla con tutti gli onori. La missione della Imperial-Regia Marina da Guerra Austro-Ungarica era quello di forzare il blocco degli Alleati sul canale di Otranto e decidere le sorti della guerra nel Mediterraneo. 

Un cambio di passo nel conflitto che meritava una registrazione cinematografica e così gli operatori e le macchine da presa vennero imbarcati sulla Tegetthoff: quello che poi filmeranno sarà uno dei più spettacolari affondamenti di una nave da guerra della Storia, ma, contrariamente alle previsioni, subito dalla loro stessa flotta. Il responsabile di tutto ciò fu Luigi Rizzo, in procinto di rientrare in Italia dopo una missione con i MAS nel Mar Adriatico, vide quel fumo nero all’orizzonte utilizzato poi come titolo per questo docu-drama. Il fumo era quello delle corazzate austriache e Rizzo, anziché darsela a gambe, si gettò a capofitto contro la flotta nemica: del resto il suo MAS – Motoscafo Armato Silurante – doveva accorciare la distanza se voleva avere qualche chance di danneggiare un colosso d’acciaio come la Santo Stefano. L’audacia di Rizzo colse probabilmente di sorpresa gli austriaci che non fecero in tempo a reagire in alcun modo: il motoscafo italiano si avvicinò alla nave da guerra austriaca, lanciò i suoi missili e si allontanò a tutta birra, inseguito vanamente da una delle navi d’appoggio nemiche. Dalle interviste della figlia Guglielmina, dei nipoti Francesco e Giorgio, possiamo scoprire particolari inediti della vita di Luigi Rizzo ma anche alcune nozioni tecniche fondamentali per chiare alcuni dettagli della vicenda. Francesco è Capitano di Vascello e Giorgio Ingegnere Navale e parlano quindi con cognizione di causa. Più intimo l’approccio di Valerie Herrenstein, figlia di Franz Dueller, uno dei marinai sopravvissuti della Santo Stefano. La donna, ormai anziana, scopre che il padre si comportò da vero eroe, durante le fasi dell’affondamento, meritandosi la decorazione al valor militare che gli venne in seguito conferita. Quest’attenzione alla controparte, con una celebrazione dell’eroe italiano, Rizzo, bilanciata dalla rievocazione del valore di Dueller, evita che il film possa in qualche modo essere strumentalizzato a fini pseudo-propagandistici. Ben fatto. 


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