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lunedì 3 aprile 2023

IL MARITO GELOSO

1251_IL MARITO GELOSO Italia, 1965; Regia di Edmo Fenoglio.

A metà degli anni Sessanta, lo scrittore russo Fëdor Dostoevskij si era già dimostrato particolarmente adatto a fornire spunti per gli autori Rai che, attraverso i gloriosi sceneggiati, cercavano di diffondere la cultura letteraria in Italia grazie alla televisione. Fin lì erano stati adattati i romanzi più celebri, e in seguito altri ne sarebbero stati ridotti sullo schermo, ma dopo Umiliati e offesi, L’idiota e Delitto e castigo, nel 1965 gli autori della televisione italiana misero in cantiere un paio di opere meno note del letterato russo. Alla regia di Edmo Fenoglio vennero affidati Il giocatore, tramesso a febbraio e Il marito geloso a giugno. Con Il marito geloso conosciamo meglio un aspetto che di Dostoevskij abitualmente è meno considerato, quello umoristico. Lo sceneggiato Rai è tratto dall’unione di due racconti in origine distinti e solo in seguito pubblicati accorpati; tutto sommato questa divisione è ancora perfettamente leggibile nella trasposizione televisiva. La prima parte, che si intitolava La moglie di un altro (una scena di strada) fa ironicamente riferimento alle parole del protagonista, Ivan Andreic (Tino Carraro, teatrale ma ben calato nella parte), che si spaccia per un amico di un marito geloso in cerca della moglie fedifraga. Ovviamente è lui, il marito geloso, che anche comprensibilmente si vergogna della situazione; la cosa non sfugge al puntiglioso Tvogorov (Warner Bentivegna, stessa teatralità di Carraro, altrettanta adeguatezza). Questi è l’amante della stessa donna che è moglie di Andreic: la beffa è che Glafira (Carla Gravina freschissima e stuzzicante), la dama in questione, li sta tradendo entrambi! La scena è ovviamente comica già di suo, con amante e marito che si incontrano fuori dalla casa dove la donna desiderata si intrattiene con un terzo esponente del sesso forte. Con un soggetto ricco di dialoghi e già teatrale di suo, rispetto ad altri testi di Dostoevskij, le interpretazioni degli attori vanno sul velluto mantenendo vivo il lieve umorismo che intinge gli scambi di battute per tutta questa prima parte. Successivamente, Ivan Andreic è depistato dalla moglie e finisce nell’appartamento sbagliato dove, ironia della sorte, sta effettivamente avvenendo un tradimento. Il racconto si intitolava Il marito sotto il letto (un’avventura fuori dall’ordinario) e, in effetti, il povero Andreic, al sopraggiungere del legittimo marito di casa, è costretto a rifugiarsi sotto il letto matrimoniale in compagnia dell’amante di quest’altro triangolo amoroso. Dostoevskij, che in altre occasioni aveva descritto la profondità dell’amore, qui mette in scena gli aspetti ridicoli della gelosia, che del sentimento nobile può essere considerato solo un effetto indesiderato del tutto superfluo. Oltre che poco lusinghiero per chi ne diventa schiavo. Al solito gradevole la trasposizione Rai dell’epoca.  


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