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lunedì 2 maggio 2022

MESSE NERE PER LE VERGINI SVEDESI

1011_MESSE NERE PER LE VERGINI SVEDESI (Virgin Witch). Regno Unito, 1972;  Regia di Ray Austin.

Il distributore italiano, nella scelta del titolo di Virgin Witch per il belpaese, ha certamente adottato una soluzione sbagliata e ingannevole: ma poi come gli sarà venuto in mente di tirare in ballo le svedesi, di cui nel film non c’è proprio traccia? Però, Messe nere per vergini era tutto sommato accettabile (il titolo originale significa strega vergine), e lascerebbe intendere un horror spruzzato di qualche contenuto piccante che, all’alba degli anni Settanta, al cinema, poteva ancora fare la differenza (in termini di incasso, sia chiaro). Ma che non corrisponde propriamente al contenuto mostrato sullo schermo da Ray Austin per il suo Virgin Witch: il film si presenta piuttosto come esempio di Sexploitation, magari un po’ fuori tempo, è vero. In ogni caso il tema horror è messo decisamente in secondo piano dalla prorompente avvenenza, di cui non ci è risparmiato nulla, delle due protagoniste del film, le sorelle Vicky e Ann Michelle. E quindi, pur con la sua cialtronesca promessa di ragazze svedesi che poi non si palesano, il distributore italiano ha in concreto corretto il senso del film, che non è tanto quell’horror che pretende di essere quanto un film che di interessante ha sostanzialmente solo l’ostentata presenza delle due ragazze protagoniste. Che sono inglesi e non svedesi, ma certamente non deludono dal punto di vista estetico. Se invece lo prendiamo come film del terrore, purtroppo la paura latita quasi completamente seppure qualche scena interessante c’è, come ad esempio quella della fotografia che brucia grazie alle capacità magiche di Christine Lane (Ann Michelle). 

La ragazza, una delle citate vergini del titolo, è infatti dotata di poteri paranormali e vuole eliminare la Gran Sacerdotessa Sybil (Patrica Haines): la foto usata per il maleficio vede la donna con un’espressione serena ma, dopo una combustione temporanea, il volto sull’immagine diviene sofferente. Oltre a questo piccolo spunto, come si può aver già intuito, un altro aspetto interessante è che una delle predestinate vittime della congrega dedita alla magia bianca, ha poteri soprannaturali. Con queste doti, unite ad una spietata ambizione malvagia, ribalta completamente quella che in definitiva era sostanzialmente una setta di sporcaccioni

E la trasforma in qualcosa di ben peggiore, visto che come atto di insediamento uccide senza pietà Sybil, ammansendo d’un colpo il maschio alfa del gruppo, Gerald (Neil Hallett) e i suoi tirapiedi. L’onore della famiglia Lane è però salvato dalla sorella di Christine, Betty, interpretata dalla bellissima Vicki Michelle (che, nota curiosa, è sorella di Ann dentro e fuori dal set). Betty è succube di Christine per via dei poteri paranormali di questa ma, grazie alla complicità di Johnny (Keith Buckley), riesce a rimanere estranea al coinvolgimento nella congrega.
Davvero poco per salvare il film, anche perché, al netto di una buona confezione formale, il racconto lamenta una fiaccante assenza di ritmo. Le sorelle Michelle hanno in seguito disconosciuto l’opera, nella quale, effettivamente si esibiscono senza alcun pudore; ma, a conti fatti, la loro presenza è l’unico reale motivo stimolante. Nel complesso Messe nere per le vergini svedesi è interessante soprattutto per vedere Vicky Michelle in un ruolo da protagonista. Purtroppo, pur avendo una carriera ricca di interpretazioni, l’attrice inglese non riuscirà probabilmente mai, almeno al cinema, a sfruttare appieno il suo indiscutibile charme scenico.    




Vicky Michelle 






Ann Michelle


Patricia Haines 


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