1015_IL GIUSTIZIERE SFIDA CITTA' . Italia, 1975; Regia di Umberto Lenzi.
Poliziottesco un po’ atipico, che lascia le forze dell’ordine in disparte, Il giustiziere sfida la città ricorda nel titolo il film di Michael Winner Il giustiziere della notte, mentre il protagonista interpretato da Tomas Miliàn, si chiama Rambo come il personaggio principale del libro First Blood di David Morrell. In realtà, poi, il film di Umberto Lenzi, lascia perdere queste fonti di ispirazione; nello specifico, il personaggio di Rambo era piaciuto a Miliàn che voleva portarlo sullo schermo. Non fu possibile, almeno in Italia, e ci penseranno anni dopo gli americani con l’operazione che coinvolse Sylvester Stallone, ma l’attore nato a Cuba ottenne almeno di chiamare in questo modo il personaggio del film di Lenzi. Il suo Rambo è molto in gamba, forse non ai livelli di quello di Sly ma poco ci manca; è il contesto a essere totalmente differente. In una Milano contesa dalle bande criminali del Padrino don Paternò (Joseph Cotten) e del suo sfidante Conti (Luciano Catenacci), Rambo cerca di liberare il piccolo Giampiero, rapito dal secondo gruppo, per ottenere un riscatto di un paio di miliardi di lire. Lenzi sa fare il suo mestiere per cui il film si lascia vedere in modo piacevole; Miliàn non esagera ma anzi mantiene una recitazione dal profilo quasi discreto, e tutto gira come da copione. Se la sostanziale assenza dal campo di manovra delle forze dell’ordine (ma c’è una bella introduzione, forse in via promozionale pubblicitaria, di una vigilanza privata di Milano) è strana per un genere che le richiama già nel nome, gli altri ingredienti tipici del poliziottesco ci sono: inseguimenti in auto, sparatorie, scazzottate, il tutto condito da una violenza sempre mantenuta in toni accentuati.
A proposito del primo di questi elementi, tra i mezzi coinvolti nelle corride automobilistiche, restano memorabili l’Alfa Romeo 2000 berlina,
Femi Benussi
Evelyn Stewart
Galleria di manifesti
Nessun commento:
Posta un commento