984_DIE SOMME ; Germania, 1930; regia di Heinz Paul.
Nel 1930, il regista tedesco Heinz Paul, che era stato
luogotenente nella Prima Guerra Mondiale, aveva già diretto U9
Weddigen e Drei Tage auf Leben und Tod, due lungometraggi sul grande
conflitto. Pur affrontando un tema delicato come quello dei sommergibili,
considerati all’epoca alla stregua di veri e propri pirati, era riuscito, almeno nel primo
dei due film, a mantenere una apprezzabile cavalleria anche nei confronti del
nemico. Questa caratteristica nella poetica di Paul verrà messa in chiara
evidenza nel momento in cui affronterà con Die Somme: Das Grab der Millionen
una ricostruzione quasi documentaristica della Battaglia della Somme,
episodio sempre inerente alla Grande Guerra. A rafforzare l’impressione
che il regista tedesco avesse una sensibilità diversa rispetto a molti altri
colleghi del tempo, c’è il paragone che sorge naturale con l’inglese The
Somme di M.A. Wetherell uscito tre anni prima. Il confronto tra le due
opere non è soltanto legato all’evidente uguale tema trattato ma dal fatto che
Paul utilizzò intere sequenze prese dal film britannico. Ma se quello di
Wetherell è sostanzialmente un film di propaganda, il regista bavarese smussò
nel suo lavoro quel tipo di approccio cercando di mettere tedeschi e inglesi (e
francesi) grosso modo sullo stesso piatto della bilancia. Alle vicende
belliche, per rendere più accessibile il testo da un punto di vista emotivo,
Paul affianca una vicenda privata, con una madre (Ermine Sterler) che si vede
privata dalla guerra, e dalla Battaglia della Somme in particolare, dei
propri figli. Si tratta di una traccia narrativa forse esile, a fronte
dell’enormità della battaglia: eppure è anche con questi dettagli che si può
fare la differenza.
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