988_21 BROTHERS ; Canada 2011; regia di Michael McGuire.
Se dobbiamo giudicare 21
Brohers, curioso film di guerra di Michael McGuire, in sé per sé, non
ci resta che allinearsi alle stroncature che si possono trovare in rete tra i
pochi che hanno visto il lungometraggio. Che sono grosso modo tutte condivisibili,
sia chiaro, perché l’opera presenta troppe lacune e particolari che denotano
eccessiva approssimazione. Peraltro, a posteriori, si potrebbe azzardare che
l’errore più grave della regia non sia costituito dai tanti elementi poco
funzionali nel film ma sia il fatto di non aver cercato di istradare su
un altro piano il discorso con lo spettatore. Guardandolo con un certo
distacco, 21 Brohers avrebbe infatti potuto essere un interessante film
sperimentale ma, se questa era l’intenzione di McGuire, sembrano mancare gli
elementi per intenderlo in quel senso. Già a partire dalla presenza di un
operatore di ripresa che segue passo passo tutti gli avvenimenti del
lungometraggio; una scelta che incuriosisce anche se è davvero difficile da
credere nei termini in cui è mostrata la cosa una volta considerato che siamo
nel 1916 e in una trincea (ai tempi della battaglia di Flers-Courcelette,
un episodio della Battaglia della Somme). In questo senso forse era il
caso di enfatizzare l’elemento anomalo piuttosto che cercare di rendere
credibile la cosa. Anche perché la scarsa credibilità è già la cifra stilistica
del film: dalle trincee, poco profonde e non rinforzate a dovere, all’atteggiamento
dei soldati, all’uso del linguaggio, all’assenza di fango, al sovrappeso di
molti personaggi. Rilievi condivisibili o meno, che sono tutti elementi che ci
danno un’idea diversa da quella che abbiamo della Grande Guerra sul
fronte occidentale nel 1916. E allora, visto che, prestabilito in principio o
meno, si era poi deciso di fare un unico piano sequenza di un’ora e mezza (un
record, al tempo), era forse il caso di sposare la linea della non-credibilità
della messa in scena per far passare tutte le magagne come licenze poetiche.
Poi, se un’operazione così azzardata potesse essere opportuna, essendo la
guerra, e la Prima Guerra Mondiale in particolare, un argomento
delicato, si sarebbe potuto certamente obiettare. Ma era una partita che forse
si poteva almeno giocare. In questo modo è invece un po’ più arduo comprendere
e giustificare le citate sciatterie distribuite in 21 Brohers. Che,
visto com’è confezionato il film nel suo complesso, è davvero difficile
perdonargli.
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