Translate

lunedì 27 settembre 2021

ALBA DI FUOCO

898_ALBA DI FUOCO (Dawn at Socorro); Stati Uniti, 1954; Regia di George Sherman.

Sebbene differente dall’originale Dawn at Socorro, anche il titolo italiano, Alba di fuoco, del film di George Sherman fa riferimento al sorgere del sole. Un momento, da sempre, che simbolicamente indica un inizio e, quindi, potenzialmente un cambiamento. Che è quello che cerca di fare Brett Wade (Rory Calhoun), un gambler pistolero che, anche per questioni di salute, vuole smettere con la vita spericolata tipica del far west. Anche Rannah Hayes (Piper Laurie) vuole cambiare la sua vita, ma in peggio: in polemica con il padre, che la riteneva una poco di buono, decide di diventarlo per davvero. Ma, nonostante questo, la sua è la figura salvifica della storia: non a caso fornisce in due occasioni il medicinale per calmare la tosse cronica di Brett Wade. La sua funzione è però quella di dare un senso alla nuova vita a cui l’uomo andrà incontro, anche se il film è prevalentemente incentrato sulla ricerca, da parte di Brett, di tagliare i ponti con l’ingombrante passato. E non è cosa così scontata: non basta incontrare una bella ragazza, appendere la pistola al chiodo e cambiare aria. Sherman, per chiarire quanto sia difficile scrollarsi di dosso il modo di vivere turbolento e basato sulla violenza della frontiera americana, sfrutta in modo opportuno alcuni spunti del passato del cinema western. La figura di Brett Wade è infatti ritagliata su quella di Doc Holliday, lo storico pistolero protagonista della sfida all’OK Corrall e, ovviamente, di tantissimi film (basti citare Sfida infernale, 1946, regia di John Ford). C’è anche, in apertura di Alba di fuoco, una scena che richiama in modo evidentissimo la sparatoria più celebre della storia del west. Un rimando questo, che ha valenza storica oltre che cinematografica: esclusivamente a questa seconda sponda si appoggia invece il riferimento a Ombre rosse (1939, sempre di Ford, ça va sans dire). Il paese in cui la vicenda parte è Lordsburg, ovvero l’ultima tappa della diligenza del film capostipite del western classico. Inoltre sulla diligenza, che era in un certo senso la vera protagonista del film fordiano, avvengono alcuni passaggi cruciali, come l’intesa tra Brett e Rannah; ma, in questo caso, il viaggio parte da Lordsburg, per andare a Socorro, ovvero a est. E proseguirà in treno (simbolo di civiltà in luogo della diligenza, simbolo del selvaggio west) verso Colorado Springs, terra salubre e ancora più a est. Nel 1954, in piena golden age del western, George Sherman ci racconta di un tipico uomo della frontiera che vuole lasciare il west e la vita di pistolero e addirittura sogna di tornarsene nella verdeggiante Carolina del Sud. Il mito del west aveva già i piedi di argilla. 





Piper Laurie




Kathleen Hughes




Mara Corday





Nessun commento:

Posta un commento