163_ISPETTORE CALLAGHAN: IL CASO SCORPIO E' TUO! (Dirty Harry). Stati Uniti, 1971; Regia di Don Siegel.
Dirty Harry, questo il titolo originale della pellicola in questione, è giustamente considerato un film epocale, uno di quelli che hanno fatto scuola, assoluto punto di riferimento nei decenni a venire, citato quando non imitato da decine di lungometraggi. La riuscita dell’opera non fu certo frutto del caso, tutt’altro: possiamo ben dire che il primo film con protagonista l’ispettore Callaghan sia la logica conseguenza di alcuni presupposti che lo hanno portato a divenire quel caposaldo del cinema in assoluto, più che del poliziesco, universalmente riconosciuto. Le premesse infatti c’erano già tutte: il regista Don Siegel, un autore di eccezionale livello, stava da tempo lavorando sul genere e opere come Contratto per uccidere, Squadra omicidi, sparate a vista!, L’uomo dalla cravatta di cuoio, lasciavano intendere, oltre che al talento, anche la potenzialità che il cineasta nato a Chicago andasse a sancire, con una sua opera, una sorta di nuovo spartiacque cinematografico. Da parte sua, l’attore chiamato per il ruolo principale, Clint Eastwood, era ormai assurto a icona hollywoodiana di statura eccezionale e, proprio con il ruolo di Callaghan, si accingeva ad essere per il cinema dei seventies quello che un mito come John Wayne era stato per la golden age del grande schermo. Se il genere di Ispettore Callaghan: il caso Scorpio è tuo! è dichiaratamente il poliziesco, l’aspetto giallo della trama e le fasi di investigazione sono saltate a piè pari, ma anche il tema della caccia all’uomo non è particolarmente approfondito. L’argomento centrale del racconto è reso in modo chiaro dal titolo, almeno quello originale: Dirty Harry; ovvero il nome (preceduto dal soprannome) del protagonista, ad indicare che l’obiettivo focale della storia è puntata sul nuovo (anti)eroe americano.
In questo senso è emblematico il soprannome, Dirty, che nella traduzione italiana diventa la carogna, e che designa subito Callaghan certamente in modo ben differente dall’eroe buono del cinema classico. In realtà l’ispettore è chiamato Dirty più che altro perché fa il lavoro sporco, che non è tanto picchiare i delinquenti quanto occuparsi dei casi scomodi. Comunque sia c’è, sin da subito, una presa di distanza dal classico eroe che ha ragione a prescindere e che segue la retta via della giustizia e della legge senza deviazioni. Il punto è, sembra volerci dire Siegel, che quel tipo di eroe, (inteso anche solo come funzionario della Giustizia) non è più adeguato ad una società dove le tutele e le garanzie, sacrosante nelle intenzioni, sono ad un livello che permettono interpretazioni opportunistiche a favore anche di chi infrange la legge intenzionalmente. Nel film ci sono due scene molto simili, cruciali e simboliche, in cui una particolare situazione si ripete ma con uno sviluppo finale opposto: all’inizio del lungometraggio Callaghan sventa una rapina, e si presenta a tu per tu con il criminale sopravvissuto, dopo lo scontro a fuoco, con la Magnum , la sua pistola, che forse ha finito i colpi ma col dubbio che forse ne abbia ancora uno.
Il bandito, un uomo di colore, è a terra, ma potrebbe raggiungere il fucile li accanto; Harry lo avverte, forse ha ancora un colpo nel tamburo, vale la pena di rischiare? Il finale di questa scena, che passerà agli annali come una delle migliori sequenze dell’intera Storia del Cinema (‘Do I feel lucky?’), dimostrerà che l’ispettore sapeva di non avere colpi e aveva astutamente bluffato ma, soprattutto, non aveva la minima intenzione di uccidere un rapinatore a sangue freddo. Se Ispettore Callaghan il caso Scorpio è tuo! è una felice commistione tra il punto di vista più progressista del regista e quello più conservatore di Eastwood, in questo frangente è l’animo democratico di Siegel a prevalere: non si uccidono i rapinatori che oltretutto, essendo di colore, lasciano simbolicamente intendere una provenienza da una classe sociale più disagiata.
Nel finale, quando la scena si ripete, Harry non avrà remore a freddare invece Scorpio, lo psicopatico assassino che non ha alcuna giustificazione sociale, ma è piuttosto uno che approfitta delle tutele e garanzie che la nuova società concede all’individuo, per infrangere la legge a piacimento. In questo differente comportamento dell’ispettore nei confronti dei due criminali in situazioni del tutto simili, c’è il significato del film. Una società che tutela tutto e tutti a prescindere, sembra fatta apposta per chi agisce in malafede senza nessuna scusante o motivazione, personale o sociale che sia. Occorre quindi essere in grado di separare il grano dal loglio, e non aver paura di sporcarsi le mani durante questa cernita.
E che il film sia un capolavoro, non solo da un punto di vista strettamente tecnico ma anche e soprattutto per questo suo intrinseco e fondamentale messaggio, lo dimostra il fatto che, a distanza di decenni, questo è un proposito ancora sacrosanto.
ciao, analisi molto interessante, complimenti 😃
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