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martedì 12 giugno 2018

ALLARME A SCOTLAND YARD: SEI OMICIDI SENZA ASSASSINO

161_ALLARME A SCOTLAND YARD: SEI OMICIDI SENZA ASSASSINO (Der todesrascher von Soho). Germania Ovest, Spagna1971;  Regia di Jesùs Franco.

Jess Franco è un regista noto per i suoi horror, molto particolari, si potrebbero definire amatoriali, certamente per l’originalità ma anche per l’aria di costante improvvisazione che regnava durante lo scorrimento delle sue pellicole. Di certo, uguale distanza lo separava sia dal cinema mainstream che da quello autoriale. Però, vuoi per l’importanza nella corrente exploitation o anche per il suo essere di nicchia, è di fatto un autore di culto, forse anche al di là dei suoi reali meriti. Che dal punto di vista tecnico spesso lasciavano in effetti un po’ a desiderare, ma la passione del regista spagnolo, unita alla follia naif del suo cinema, gli concedevano sempre un minimo di credito. Per Allarme a Scotland Yard; 6 omicidi senza assassino! Franco lascia un attimo perdere i suoi eccessi e si dedica ad un soggetto di matrice gialla  di Bryan Edgar Wallace (figlio del famoso e ben più quotato giallista Edgar Wallace). La storia è elaborata e non troppo cinematografica, nonostante Franco cerchi di seguirne la trama con discreto rigore; tutto sommato l’intreccio, seppur un po’ pesante, lascia intendere una certa plausibilità e, nell’ambito della narrativa d’investigazione, questo può anche essere abbastanza. Risulta assai meno credibile l’ambientazione che, se negli interni può sperare di cavarsela grazie all’anonimato scenografico, in qualche scena esterna non può proprio essere spacciata per inglese (come vorrebbe il racconto, in modo palesemente dichiarato addirittura fin dal titolo scelto dalla produzione tedesca oltre che dalla distribuzione italiana). Questa noncuranza di alcuni dettagli, come in questo caso appunto l’ambientazione, è però tipica dei film del regista nato a Madrid, e non si capisce se sia una sciatteria inconsapevole o una sua, se così si può definire, cifra stilistica.
La recitazione è un po’ sopra le righe, come si conviene a questo genere di opere, e va almeno ricordato, tra gli interpreti, quell’Horst Tappert che in seguito diventerà famoso anche in Italia nei panni dell’ispettore Derrick. Sul fronte erotico, sempre gradito al regista (ed evidentemente al suo pubblico) le tre ragazze presenti nel cast (Elisa Montes, Barbara Rutting e Mara Laso) sono carine ma, certamente un po’ a sorpresa, non ostentano le proprie grazie come si poteva prevedere. Pur in una cornice così moderata, Franco inserisce comunque una pennellata lesbo-sado, nella scena dell’interrogatorio subito dalla povera Helen Bennett (la Montes).
C’è da comprenderlo: va bene contenersi ma, suvvia, se no che film di Franco sarebbe? 


            
Mara Laso


Barbara Rutting


Elisa Montes



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