1337_TUTTO TOTO' - TOTO' CIAK . Italia, 1967; Regia di Daniele D'Anza.
Atipico episodio della serie Tutto Totò, il sesto appuntamento intitolato Totò Ciak! pare fece il boom di ascolti con 13 milioni di spettatori; in compenso oggi è in genere stroncato dalle recensioni che si possono trovare in rete. In effetti l’operazione è certamente curiosa e sembra ottimizzare lo scarso apporto che il Principe della Risata, ormai allo stremo delle forze, poteva offrire; è giusto riconoscere che il comico napoletano, per quanto cerchi di onorare lo spettacolo, non ha la sua verve migliore e del resto il triste giorno della sua dipartita si avvicinava sempre di più. Il film è impostato in evidente tono metalinguistico con Margherita Guzzinati che conduce una sorta di puntata speciale dedicata al cinema di casa nostra. I generi trattati sono tre: i film di spionaggio – sul modello di quelli di James Bond, l’agente segreto 007 – i western all’italiana e i musicarelli – i musical del Belpaese all’epoca. Se per i film sulle spie e per i western sono ricostruite due vere e proprie parodie, il musicarello è sostanzialmente il genere complessivo dell’opera, visto che le canzoni costellano tutta la lunghezza dello spettacolo. Ma andiamo con ordine: dopo l’introduzione della Guzzinati, ci troviamo in un set di un tipico film di James Bond, con il lussuoso albergo, la piscina e tante ragazze in costume. Al di là delle gag non certo memorabili, sorprendono positivamente le canzoni, a partire da Una porta chiusa cantata dai Royals con le loro chitarre ma bene anche Donatella Moretti con Era più di un anno e soprattutto Michele con la sua bellissima E’ stato facile. Archiviata la questione spionistica, c’è l’intermezzo musicale di Gianni Morandi con la sua Povera Piccola anche questo di notevole livello. La seconda parte è una parodia dei western di Ringo, qui interpretato da Gordon Mitchell, ed è ben introdotta dal brano Angel Face di Maurizio Graf. Totò, per quanto possa essere buffo nei panni del pistolero, sembra ancora più provato, rispetto alle scene in cui faceva il verso a 007. Ancora una volta sono le esibizioni canore a salvare la baracca, Anna Identici con Una lettera al giorno e nientemeno che Bobby Solo con Per far piangere un uomo. Difficile obiettare sulle critiche di un’evidente improvvisazione che vengono mosse a questo film. Eppure la scelta delle canzoni che irrompano nello scorrere della trama senza troppe pretese di avere particolari connessioni con essa – come avveniva in molti musicarelli cinematografici – non è necessariamente da scartare a priori e, in questo caso, risulta particolarmente funzionale anche per via della clamorosa resa sonora dei brani. Oltretutto, le canzoni sono poco conosciute ma niente affatto male. Insomma, se non uno degli episodi migliori della serie, perlomeno uno dei più originali.
Margherita Guzzinati
Ivy Holzer
Anna Identici
Donatella Moretti
Marisa Traversi
Copertina alternativa
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