Translate

giovedì 16 dicembre 2021

ALL THE KING'S MEN (1999)

942_ALL THE KING'S MEN; Regno Unito, 1999; Regia di Julian Jarrold. 

Rimanendo alla Prima Guerra Mondiale, nel 1914, giusto agli inizi del conflitto, si era diffusa una leggenda secondo la quale i soldati del Corpo di Spedizione Britannico erano stati soccorsi e salvati da un intervento sovrannaturale, quello degli Angeli di Mons. Questo presunto evento permetteva di mettere in ombra la figuraccia inglese nell’esordio nella Grande Guerra: nella levata di scudi generale per sostenere questa bizzarra teoria avuta nella patria d’Albione, che coinvolse dal governo fino alla Chiesa Anglicana passando per lo scrittore Arthur Machen, possiamo ammirare la migliore qualità britannica, quella propagandistica. Viste le difficoltà incontrate in Europa, l’anno successivo gli inglesi provarono un approdo alternativo al terreno di scontro e fu scelta la Turchia e più specificatamente lo stretto dei Dardanelli. L’esito di questo nuovo tentativo di farsi valere fu persino peggiore del precedente, con una rovinosa sconfitta e inevitabile ritirata con la coda tra le gambe, al punto che gli inglesi si ritrovarono in una situazione ben peggiore di quella successiva alla Battaglia di Mons, dove qualche giustificazione potevano almeno accamparla (l’inferiorità numerica o la presunta vittoria tattica dovuta alla ritirata). La Battaglia di Gallipoli non concedeva attenuanti: era stata una vera tragedia militare per l’Inghilterra. Eppure, nel corso degli anni, si concretizzò una nuova fantasia per mascherare anche in questo caso l’onta della clamorosa débacle: una nuvola sarebbe scesa dal cielo ed avrebbe rapito il 5° Battaglione di Norfolk, spesso chiamato Battaglione Sandringham, che divenne infatti in seguito noto come il battaglione scomparso

Fa un po’ specie leggere che queste bizzarre dicerie possano aver preso credito nel 1965, al tempo delle celebrazioni (!??) per il cinquantennale della Battaglia di Gallipoli, quando tre veterani neozelandesi affermarono di aver visto il battaglione in questione scomparire nella nebbia. E se stupisce costatare che, nel 1965, i britannici non avessero ancora metabolizzato la scoppola e fossero ancora in cerca di qualche scusante superstiziosa, cosa dire, allora, di All the King’s Men film televisivo della BBC che è addirittura del 1999? Tra l’altro, quello di Julian Jarrold è un lungometraggio straordinariamente buono, dal punto di vista tecnico, soprattutto tenendo in considerazione che si tratta di un prodotto per il piccolo schermo. Ma ci sono casi in cui il senso di un’operazione cinematografica prevarica gli aspetti artistici. 

Davvero i britannici hanno ancora bisogno di sentirsi raccontare di quanto cruenti furono i turchi, che non fecero prigionieri sterminando con un colpo alla testa i tanti tra coloro fossero scampati alla ferocia degli scontri? Davvero serve evidenziare questa scorrettezza turca, sottolineandone la differenza coi tedeschi, tant’è che, secondo il racconto filmico, l’unico sopravvissuto del Battaglione Sandringham lo deve al fatto di essere raccolto da un ufficiale teutonico? Naturalmente non c’è da stupirsi se, a corredo di una battaglia tanto cruenta, ben più di qualche prigioniero sia stato passato per le armi senza troppi convenevoli; poi, certo, gli ottomani erano gente dura, temprata dalle feroci guerre balcaniche ma, volendo, si potrebbe ricordare che, in questo specifico caso, erano il paese aggredito e non aggressore. In ogni modo, al netto di considerazioni più specifiche, senza elementi precisi che confermino che i prigionieri furono giustiziati come agnelli al macello, la lettura degli eventi che dà All the King’s Men suona fastidiosamente faziosa. Ma quello che è più insopportabile è la sottigliezza degli autori. 

Non potendo più ricorrere a favole come quella della nuvola (nata come detto per digerire l’onta di una tale sconfitta) è come se regista e sceneggiatori cerchino di giustificare il fatto che, ai tempi, si sia dovuti ricorrere ad un simile puerile espediente invece di accettare la realtà e apprendere dai propri errori. Il tecnicamente pregevole incastro narrativo che vede il reverendo Pierrepoint (Ian McDiarmid) omettere di rivelare l’atroce (presunta) verità è la prova della malafede del racconto: da quel che si evince, non è stata fatta chiarezza sulla fine dei superstiti (leggi, freddati con un colpo alla nuca) per non urtare la sensibilità del sopravvissuto, dei parenti delle vittime e dei reali. Evidentemente questa indeterminatezza ha poi permesso l’origine della leggenda della nuvola. Peccato che tra i produttori di All the King’s Men troviamo anche Nigel McCrery, autore del romanzo The Vanished Battalion all’origine del film e nel quale le cose venivano raccontate diversamente. Chissà, forse la famosa nebbia che aleggia spesso sulla Manica è un’altra nuvola magica che ha mantenuto molti sudditi di sua maestà fermi ancora al 1915. 


Maggie Smith




Sonya Walger

2 commenti: