Translate

martedì 4 maggio 2021

SISSI - DESTINO DI UN'IMPERATRICE

808_SISSI - DESTINO DI UN'IMPERATRICE (Sissi- Schicksalsjahre einer Kaiserin). Austria, 1957;  Regia di Ernst Marischka.

Terzo e conclusivo capitolo dedicato all’Imperatrice Elisabetta di Baviera, Sissi, destino di un’imperatrice si iscrive degnamente nel solco della trilogia. Alla regia troviamo ancora Ernst Marischka ma è naturalmente la presenza di Romy Schneider nel ruolo di Sissi, a far da richiamo del film. La giovanissima attrice austriaca è in pieno stato di grazia ed è particolarmente adeguata alla parte, con l’entusiasmo di un’adolescente che giochi a fare la principessa. Il copione, come da prassi ormai consolidata, le riserva qualche insidia, perlopiù a metà percorso: una doccia fredda subita in un campo di zingari ungheresi forse è all’origine dei suoi problemi di salute, che comunque non sono immediati. In Ungheria Sissi si trova più a suo agio che a Vienna ma il corteggiamento del Conte Andràssy (Walter Reyer), le insinuazioni della suocera Sofia (Vilma Degischer) e la gelosia dell’Imperatore Francesco Giuseppe (Karlheinz Böhm) mettono fine alla lunga trasferta in terra magiara. Tornata nella capitale asburgica, complice forse anche il clima non certo idilliaco di casa Asburgo, Elisabetta si ammala sempre più.  Marischka non si lascia sfuggire l’occasione di spingere sul pedale melodrammatico così la povera Sissi si ritrova ad udire la suocera che confida a Francesco Giuseppe che la situazione è grave e deve cominciare a pensare ad una nuova moglie. Non a caso torna sulla scena la principessa Elena (Ute Franz) sorella di Sissi e prima candidata, a suo tempo, a sposare l’Imperatore. Sissi parte per il Mediterraneo, con tappe in Portogallo e Grecia: ma si tratta soltanto di periodi per guarire dalla malattia. 

I passaggi cruciali, nel viaggio di ritorno, sono in Italia, con il lungometraggio che va in chiusura non prima di giustificare le pretese di un minimo di attendibilità storica. Il Lombardo-Veneto è in fermento e urge una visita della coppia imperiale in chiave diplomatica. Le scene di Milano sono divertenti ed emozionanti: al Teatro la Scala i reali sono accolti dai servi dei nobili che, per dare loro il benvenuto, intonano insieme all’orchestra il Nabucco di Giuseppe Verdi che sovrasta l’inno asburgico. A salvare la situazione ci pensa Sissi che, con prontezza di spirito, applaude la splendida opera del Verdi. A Venezia una folla muta e ostile è assiepata lungo i canali e, all’arrivo in Piazza San Marco, l’infinito tappeto rosso si presenta particolarmente impegnativo per Francesco Giuseppe e Sissi. Al passaggio dei reali bandiere tricolori si srotolano dalle finestre a cui vengono chiuse le imposte. Poi la figlia Sofia corre incontro alla coppia e la folla rende omaggio alla mamma se non proprio alla regina. E’ il primo segnale di disgelo, come sempre grazie alla capacità di appianare le divergenze della sovrana. Il finale del film è addirittura in pompa magna; sarà comunque smentito dalla Storia.    






Romy Schneider


Nessun commento:

Posta un commento