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venerdì 28 maggio 2021

I DUE VOLTI DELLA VENDETTA

822_I DUE VOLTI DELLA VENDETTA (One-Eyed Jacks)Stati Uniti, 1961; Regia di Marlon Brando.

Marlon Brando è un attore naturale e non un regista, nonostante per questo suo sentito film, I due volti della vendetta, si cimenti anche dietro alla macchina da presa. Questo traspare in maniera evidente dalla pellicola: non solo è palese l’inesperienza, essendo la sua prima (e unica) regia, ma si avverte, da parte di Brando, anche una certa indisposizione ad assumere un ruolo particolare come quello della direzione di un film. Non per questo il lungometraggio risulti poi brutto, tutt’altro. I due volti della vendetta è un film atipico, di cui si possono apprezzare alcuni passaggi in cui l’autore rinuncia alla tentazione di dare spiegazioni superflue: ad esempio quando Rio (lo stesso Brando, nel film) prende due pallottole, una in ciascuna mano, per decidere chi andrà a cercare aiuto. La scelta di Dad (il solito, grande, ambiguo, Karl Malden) è quindi ininfluente, visto che in ogni caso troverà una pallottola; Rio quindi salva l’amico senza fargli capire che il suo sacrificio è volontario, mascherandolo dalla scelta del caso. E’ una bella scena, discreta, e da lì partirà poi il tradimento dell’amico Dad di cui in seguito Rio cercherà (e alla fine troverà) vendetta. Ma la strada per arrivarci non è affatto lineare, scontata o comunque sulla falsariga delle classiche storie western. No, Brando sembra proseguire un po’ a braccio, ma poi non è nemmeno detto perché quella a cui assistiamo è una versione pesantemente monca dell’opera pensata dall’artista. Nonostante il film sia infatti della ragguardevole lunghezza di 141 minuti, pare che in origine la pellicola avesse una lunghezza di quasi 5 ore! Difficile quindi farsi un’opinione degli intenti dell’autore, visto che quello che è rimasto sullo schermo è metà di quanto previsto. In ogni caso l’attore si prende il centro della scena, recita la parte del bandito affascinante, sornione e forse, nel computo delle complessive cinque ore, anche le scene sentimentali con la figliastra del rivale, sarebbero state più armoniose con lo sviluppo della trama. Il risultato attuale le vede un po’ forzate, sebbene potrebbe anche essere una scelta per rendere più fiammeggiante il tono melodrammatico. L’opera ha comunque un suo fascino, anche per merito della presenza scenica di Brando, ben spalleggiato dal solido Malden e dal resto del valido cast (Ben Johnson, Katy Jurado).





Katy Jurado

Pina Pellicer


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