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domenica 1 novembre 2020

INTO THE DARK: IL CORPO

660_INTO THE DARK: IL CORPO (Into the Dark: The Body). Stati Uniti; 2018. Regia di Paul Davis.

Primo episodio della serie televisiva antologica horror Into the Dark, Il corpo di Paul Davis conferma i passi da gigante che le produzioni per il piccolo schermo hanno fatto negli ultimi anni. In effetti quello di Davis è un buon film dell’orrore, divertente e divertito al punto giusto, di un livello formale certamente nella media (se non sopra) rispetto ai film del genere che normalmente approdano nelle sale cinematografiche. Ormai anche le produzioni televisive, perlomeno quelle americane, hanno un linguaggio degno del cinema vero e proprio e anche questa Into the Dark si apre con un film che per cominciare soddisfa per conto suo e promette molto bene anche per gli episodi a venire. Andata in onda in origine su Hulu la serie è prodotta dalla Blumhouse Production e viene considerata un altro fiore all’occhiello di Jason Blum e soci. E, come detto, Il corpo rispetta i pronostici: non un capolavoro, sia chiaro, ma un prodotto altamente professionale, perfettamente consapevole oltre che godibilissimo. Prima di approfondire l’episodio, un ulteriore considerazione sull’intera operazione Into the Dark, in ogni caso utile a capire meglio lo stesso Il corpo. La serie esce originariamente a cadenza mensile e, di volta in volta, si concentra su un argomento contingente al mese della messa in onda; prevedibilmente, visto il tema horrorifico, per partire col piede giusto, si comincia con Halloween. Un’idea originale e funzionale che rivela ulteriormente la cura con cui è stato preparato il progetto. In questo primo episodio vediamo Wilkes, un sicario che ha appena accoppato una celebrità; ora deve far sparire il corpo nel modo convenuto col mandante. 

Il killer è un convincente Tom Bateman: aria da duro, risoluto e determinato, anche se deve andarsene in giro con un cadavere avvolto nel cellophane. D’accordo che è la notte di Halloween, e tutti sono bene o male mascherati in tema, ma la scena è decisamente umoristica a vedersi; per assurdo, quello di Wilkes finisce per venire scambiato per un travestimento e la storia prende una deriva da commedia nera che bilancerà in modo assai calibrato il versante macabro. 

A contendere la scena al criminale troviamo Allan (David Hull) e Dorothy (Aurora Perineau) che riescono a coinvolgerlo nel party a casa dell’estroso Jack (Ray Santiago); Wilkes accetta perché deve svignarsela e alla festa, oltre a mostrare in breve tempo che è davvero quello che sembra, visto che il suo non è un travestimento, fa conoscenza con la vera protagonista della storia, Maggie (una deliziosa Rebecca Rittenhouse). La ragazza è affascinata dall’aria sicura di sé dell’uomo e sceglie di mettersi dalla sua parte nonostante le sia chiaro che è un pericoloso criminale. Da un punto di vista narrativo, in un racconto dell’orrore, è un passaggio plausibile; la sua importanza, ne Il corpo, sembra però più cruciale di un mero pretesto per riservare alla storia il finale a sorpresa. In genere, nella stragrande maggioranza dei casi, il cattivo in questi racconti è un maschio; certo, le figure femminili malvagie abbondano in qualunque forma narrativa ma la Maggie di questa storia sembra essere la classica damsel in distress (è in effetti, vedremo che lo è). 

Nella storia raccontata da Davis, c’è un’altra ragazza, Dorothy, che si comporta come per qualche anno al cinema ci si è illusi che si sarebbe dovuta comportare una donna qualora avesse avuto un ruolo narrativo importante: eroica, coraggiosa, certo, ma soprattutto giusta e coscienziosa. Ma Dorothy, che cerca di essere più in gamba e soprattutto migliore di Allan, e in fondo ci riesce, fa una fine anche peggiore, soprattutto meno credibile (muore colpita di rimbalzo da un proiettile da lei stesso esploso). Questo è, in effetti, un passaggio critico della sceneggiatura: nonostante il film sia un horror intriso di umorismo nero, e quindi con numerosi passaggi poco realistici, questo è quello che è più ridicolo di quanto non sia ironico. Insomma, la tipica eroina che abbiamo visto in tanti film recenti non è che ci faccia una gran figura, almeno stando a Davis e al suo Il corpo. Ben più interessante è il lavoro che il soggetto di questa storia riserva alla bella del racconto: nel corso del film Maggie si evolve e da semplice comparsa gradevole diviene la cattiva, sostituendosi a Wilkes, non dopo avergli reso pan per focaccia. Anche questo passaggio è ben poco plausibile, sia chiaro, ma è reso credibile perché rivela una scomoda verità, come riesce a fare spessissimo il cinema horror. Nella società moderna la donna si è davvero emancipata e ora è in grado di eguagliare se non superare l’uomo. Soprattutto in tutti i suoi lati più negativi.    


Rebecca Rittenhouse








4 commenti:

  1. attualmente sto seguendo una serie che si chiama "In the dark" e parla di tutt'altro... però facendo ricerche sul web per trovare gli episodi in streaming mi è capitato di imbattermi pure in questa...

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  2. Questo è il primo episodio della stagione 2018 oltre che il primo in assoluto della serie INTO THE DARK prodotta dalla Hulu. La si può vedere su RAI PLAY. Il tema della serie è variabile, almeno per la prima stagione, e ogni mese l'argomento è inerente al mese in cui si trasmette l'episodio. Il primo era ottobre 2018 e l'argomento era Halloween.

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    1. ho visto che ogni episodio è lungo come un film... potrebbe interessarmi quello sui troll di internet...

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  3. ho visto questo episodio e anche il successivo in queste serate :)
    la scena del proiettile che rimbalza è degna di scary movie...
    per il resto l'ho trovato un buon episodio, il discorso che fa il killer sulle "maschere" mi è sembrato un buon momento e avrei voluto che fosse sviscerato di più, magari al posto di qualche ammazzatina... ;)

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