668_LA SIGNORA PRENDE IL VOLO (The Lady Takes a Flyer). Stati Uniti; 1958. Regia di Jack Arnold.
Jeff Chandler, con una giacca elegante, è al comando di un
vecchio aereo al quale si ferma improvvisamente uno dei quattro motori. Mike, il
tizio interpretato dall’attore americano, non se ne preoccupa e addirittura
tranquillizza la torre di controllo; poi si spegne anche un altro motore e, a
quel punto, l’atterraggio riserverà qualche brivido. Ma non più di tanti
all’esperto pilota che, arrivato sano e salvo, scende dall’aereo, intasca i
soldi per il trasporto del velivolo e se ne va come se nulla fosse, mentre i
mezzi antincendio cercano di evitare che i serbatoi dell’aeroplano esplodano.
C’è già un po’ tutto quanto il film, almeno nel suo essere soltanto un piccolo
divertimento, in questo inizio. Duole infatti un po’ dirlo ma La signora prende il volo è un film deludente e, se il bravo regista Jack Arnold cerca di non prendersi sul
serio, anche prima della fine il suo lavoro mostra inevitabilmente la corda.
Non basta Lana Turner, nonostante il suo lanallure,
(cosi veniva definito il fascino, l’allure,
di Lana): anzi, la diva, per quanto anche in tuta da pilota sfoggi perfette
permanenti e impeccabili linee anatomiche, patisce la mancanza di nerbo della
vicenda. Il fascino della Turner, sempre difficile da decifrare, nel suo essere
patinato splendeva nelle storie più torbide (basti pensare alla più celebre: Il postino suona sempre due volte, di
Tay Garnett, 1946) ma in La signora
prende il volo il copione le riserva un ruolo ben differente. Nel quale la
diva fatica: se è improbabile nelle vesti di pilota, è ancor meno credibile
nelle parti di madre che cerca di far ragionare il marito. Il discorso alla
base del film è sacrosanto, d’accordo: si cerca di responsabilizzare la figura
del padre all’interno della famiglia. Ma che a farlo sia
Maggie rimane incinta e, alla nascita della bambina, cerca di convincere Mike a passare più tempo in famiglia; invano. Mike è un vero scavezzacollo e proprio non ce la fa chiuso nelle mura domestiche.
Lana Turner
la trama infatti mi sembra alquanto irritante... però simpatica la battuta finale della rece :D
RispondiEliminaPer me Jack Arnold è un mito ma questo film, in effetti, lascia un po' a desiderare...
RispondiElimina