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giovedì 2 gennaio 2020

LA FURIA DEI BARBARI

490_LA FURIA DEI BARBARI ; Italia, 1960. Regia di Guido Malatesta.

Il 1960 è l’anno che consacra il successo del genere peplum in Italia. Guido Malatesta ne sarà uno degli artefici con opere, per la verità, non di grande cabotaggio. A partire da questo La furia dei barbari, pellicola che si lascia certamente guardare e, volendo, anche con una certa curiosità; curiosità, forse legata, per assurdo (essendo un film storico), all’ambientazione rurale e fuori dalle località storicamente note. Ma c’è davvero troppa approssimazione: a partire dalla trama, alla caratterizzazione dei personaggi, alle scenografie, ai costumi, alle scene di massa. Tra gli interpreti, da ricordare Edmun Pordom (è Toryok) e Livio Lorenzon (è Kovo) i due barbari sulla cui rivalità regge la storia; sul fronte femminile da segnalare Rossana Podestà (Lianora) e Raffaella Pelloni, non ancora Carrà, (Maritza). Curioso anche come, presso questi barbari raccontati da Malatesta e dai suoi collaboratori, le donne si permettessero di contestare apertamente; non è dato sapere se la condizione femminile mostrata abbia qualche riscontro storico ma, in generale, l’idea che comunica il film non è certo di provata attendibilità. Tuttavia, almeno per quello che è mostrato sullo schermo, le donne si prendono un ulteriore punto a favore: il balletto coreografico (che, tra l’altro, sembra piuttosto inopportuno presso popolazioni barbare), è più interessante delle tante noiose battaglie. Insomma, un prodotto che ci è utile per capire quanto fosse in voga il genere al tempo: se c’era spazio perfino film modesti come questo La furia dei barbari, era davvero un periodo d’oro per il peplum all’italiana.  


Rossana Podestà




Raffaella Pelloni AKA Raffaella Carrà

  

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