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martedì 6 aprile 2021

LA GUIDA INDIANA

793_LA GUIDA INDIANA (Yellowstone Kelly). Stati Uniti1959. Regia di Gordon Douglas.

Pare che La guida indiana dovesse essere diretta da John Ford con John Wayne nel ruolo principale; poi regista e attore declinarono, impegnandosi nella realizzazione di Soldati a cavallo. Se così fosse, avremmo la possibilità di intuire la grandezza della poetica di Ford, che da un soggetto buono cavava sempre opere eccellenti quando non capolavori. Yellowstone Kelly, questo il titolo originale del film, finisce invece nelle pur valide mani di Gordon Douglas, non prima che alla sceneggiatura ci abbia lavorato un altro autore di buona qualità come Burt Kennedy. Il risultato finale è valido, un onesto film western girato con cura e professionalità, ma non molto di più, e il paragone con i capolavori fordiani può permetterci appunto di capire dov’era il valore aggiunto da Ford alle sue realizzazioni. Clint Walker nel ruolo di Yellowstone Kelly è sorprendente per la presenza scenica, che sovrasta ogni altro personaggio presente nella pellicola; certo gli manca un po’ di quell’umanità che, guarda caso, gli avrebbe certamente dato il mitico John Wayne. In ogni caso il cast non è affatto male, con attori validi come Claude Akins, Edd Byrnes e Warren Oates. Una nota di merito spetta alla presenza femminile, Andra Martin nel ruolo di Wahleeah, la squaw arapaho tenuta prigioniera dai Sioux. A parte gli occhioni azzurri che brillano tanto belli quanto fuori luogo in una ragazza pellirossa, la presenza e l’importanza della giovane nell’economia della storia non è affatto secondaria. Ai nativi viene infatti riconosciuto un ruolo di rilievo all’interno della conquista del west, nello specifico accanto al protagonista. Gli stessi Sioux non sono mostrati in modo strumentalizzato ma in maniera abbastanza obiettiva, laddove all’infido Sayapi, che vorrebbe per sé la ragazza, si contrappone il capo Gall, nel complesso più saggio e con un ferreo senso dell’onore. Un western interessante e non scontato, soprattutto nell’approccio al problema indiano.



Andra Martin







4 commenti:

  1. Risposta per @Giurassico Ale: Scusa Ale ma ho inavvertitamente cancellato il tuo messaggio. Ti rispondo comunque a proposito della "Questione Indiana". Scusa ma sono un po' fuso.:)

    Mah, sull'argomento io ho una linea di pensiero molto diversa da quella che in genere si legge. Si può vedere anche in qualche mia recensione di film che trattano la "questione indiana". Riguardando i film oggi, a tanti anni di distanza, si può vedere come le ragioni dei nativi, in quasi tutti i film di hollywood di medio alto livello (non solo i Ford o Mann, per capirci) sono riconosciute. Io ho visto decine di film western cercando proprio questo aspetto e devo dire che i registi erano molto onesti nei confronti dei pellerosse. Poi, certo, a suo tempo, quando ero bambino, l'idea che avevo era che in quei film i cowboy fossero i buoni e gli indiani i cattivi, ma credo la cosa fosse più nei miei ingenui occhi che sullo schermo. E forse anche lo spettatore degli anni 50 era altrettanto ingenuo, e non riuscì a cogliere il discorso nel suo vero essere. Perchè ripeto, se guardi un western classico oggi, troverai le ragioni indiane già rispettate. L'amante indiana, film filo indiano già dal titolo, per dire, è del 1950. Comunque anche Ombre rosse, di cui ho la rece nel blog, dove c'è geronimo, che era di fatto un predone, e gli apache, che di fatto vivevano di scorrerie anche nei confronti di altre tribù, non enfatizza affatto queste loro caratteristiche, utilizzandole come figure simboliche. Rivendendolo, quando ho fatto la rece, ho scoperto che c'era uno sgurado comunque non banale anche in quel caso; e considera che è spesso citato come film in cui Ford fa fare la parte dei cattivi agli indiani. Comunque sentieri selvaggi, per restare su ford, è davvero difficile da mal interpretare con un memorabile John Wayne che si comporta come una vera canaglia (quando spara agli occhi del cadavere del cheyenne su tutti, scena strepitosa

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  2. ok Giorgio, grazie della convincente risposta :) ... in effetti i commenti dovrei decidermi a scriverli direttamente su FB, è da un po' che ci penso :)

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  3. Se posso scegliere, preferisco i commenti qui. Su FB poi la bacheca va persa mentre spero che blogger sia un po' più serio e non si cancelli le cose senza avvisarti. Su FB avevo scritto alcuni pezzi e li avevo salvati nelle note, ma me li hanno cancellati senza neppure avvisarmi. I commenti al film possono essere utili anche per altri che magari ci trovano qualcosa di interessante.

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  4. (Gli errori sulle cancellazioni che ho fatto sono dovuti a sbagli miei nell'interpretare il format del blog, e cercherò di non ripeterli.)

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