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domenica 18 aprile 2021

LA LEGGE DEL SIGNORE

799_LA LEGGE DEL SIGNORE (Friendly Persuasion). Stati Uniti1956. Regia di William Wyler.   

Il film La legge del Signore di William Wyler è tratto dal libro di Jessamyn West The friendly persuasion, che significa persuasione amichevole, che poi è anche quella che opera il regista (e chissà, forse anche lo scrittore) per convincere lo spettatore a seguire le vicende di una famiglia di quaccheri ai tempi della Guerra Civile Americana. Perché le gesta dei Birdwell, la famiglia quacchera appunto, sono tra le meno appassionanti e avvincenti che si possano trovare a quei tempi in America: per via della loro confessione, il nostro simpatico nucleo famigliare è contrario alla violenza (e quindi alla guerra), alla musica, al ballo, alle competizioni, insomma non si tratta certo di tipi troppo interessanti. Ci pensano però Wyler (e West prima di lui) a imbastire una sorta di commedia, con spunti di cinema ora comico, (il piccolo Azaria alle prese con Samantha, l’oca della fattoria), ora sentimentale (la figlia Martha/Phyllis Love e la sua storia con l’aitante ufficiale unionista Gard/Peter Mark Richman), e anche avventuroso quando Giosuè (un giovane Anthony Perkins) decide di infrangere i precetti della confessione quacchera per arruolarsi nella Guardia Civile a difesa del paese a fronte dell’imminente invasione Confederata. A far da sfondo a questi differenti momenti che tengono sempre viva l’attenzione dello spettatore, la continua opera di persuasione dell’uomo di casa, Giona Birdwell (un divertito Gary Cooper) che cerca di moderare l’integerrima abnegazione della moglie Eliza (un’impeccabilmente bella Dorothy McGuire) ministro della religione quacchera e devota osservante dei suoi precetti. Wyler è bravissimo perché tiene il passo e molto spesso riesce a strappare una sonora risata allo spettatore, nonostante il plot narrativo sia forse eccessivamente dispersivo otre che, come detto, non proprio stimolante di suo.



Dorothy McGuire



Phyllis Love

2 commenti:

  1. per me i quaccheri, se raccontati bene, possono essere interessantissimi!... come giustamente dici, le soluzioni narrative ci sono :)

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