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giovedì 21 dicembre 2017

CHI GIACE NELLA CULLA DELLA ZIA RUTH?

68_CHI GIACE NELLA CULLA DELLA ZIA RUTH? (Whoever slew Auntie Roo?). Stati Uniti, 1971;  Regia di Curtis Harrington.


Shelley Winters è un’attrice molto brava, anche troppo forse; la capacità di rendere ambiguo il suo personaggio, Rosie Forrest ovvero la Zia Ruth del titolo, è perfetta, ma forse manca un po’ di lavoro in sede di costruzione generale dell’opera per rendere credibile l’ipotetica metafora con la favola di Hansel e Gretel. Insomma, è dura prendere la Winters per una cannibale, anche se l’attrice è brava nel mostrare i pesanti segni di squilibrio dell’amabile Zia Ruth; in realtà quella di Hansel e Gretel è una falsa traccia, seminata dal vero cattivo della storia, il piccolo orfanello Christopher. Anche se non è chiaro se il ragazzetto sia in malafede dal principio, o se sia solo un po’ disturbato e poi approfitti della situazione. Certamente non è un personaggio positivo, ma del resto nel film di Curtis Harrington, i buoni non esistono. Rosie Forrest, pur essendo una dolce zietta, arriva a sequestrare una coppia di bambini; i quali, dal canto loro, le rubano i gioielli e la bruciano viva (una sorta di personale contrappasso con la favola che ossessiona il più grande dei due, il citato Christopher, quella appunto di Hansel e Gretel). Brutta gente anche gli inservienti della povera donna (in realtà ricchissima dal punto di vista economico), che ha avuto la mente sconvolta dalla morte della figlia piccolissima (e il cui corpicino macabramente risponde alla domanda formulata nel titolo); la coppia di domestici la truffa in accordo con un medium che organizza sedute spiritiche.
A Natale, quando ci si sente tutti più buoni, la nostra cara zietta organizza una cena per i bimbi dell’orfanotrofio locale. Le severe e un po’ sadiche istruttrici, ne approfittano per farne un premio destinato ai bambini più meritevoli, trasformando quindi un motivo di festa in una strenua competizione.
E meno male che è un film in cui si respira il clima natalizio!


Comunque in definitiva si tratta di un prodotto dignitoso, diretto in modo professionale, con una trama con qualche spunto stuzzicante e qualche brivido, per una confezione generale buona anche se prevalentemente destinata agli appassionati del genere.




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