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lunedì 4 aprile 2022

CERCASI AVVENTURA

997_CERCASI AVVENTURA (Bulldog Drummond). Stati Uniti 1929;  Regia di F. Richard Jones. 

Il personaggio di Bulldog Drummond (a cui è intitolato Cercasi avventura nell’originale americano) ha una discreta storia alle spalle, anche articolata, sebbene in Italia non abbia mai avuto troppo rilievo. Hugh Bulldog Drummond, ex capitano della Prima Guerra Mondiale in congedo, è protagonista di una serie di romanzi di Herman C. McNeile e successivamente di oltre una ventina di film, da Bulldog Drummond del 1922 fino a tempi relativamente recenti come Più micidiale del maschio del 1967 o Alcune ragazze lo fanno del 1969. Cercasi avventura (il quarto film con Drummond, il primo sonoro) è uno degli esempi più noti non tanto per il plot narrativo, non indicabile nonostante fosse tratto da una versione teatrale andata in scena a Londra per 162 spettacoli. La storia raccontata, infatti, è piuttosto semplice per non dire rozza: una banda di criminali sequestra un uomo molto ricco per estorcergli quella firma che consenta a loro di derubarlo del suo patrimonio. Con questa base narrativa, per ottenere una durata di un’ora e mezza scarsa, si abbonda con il tipico pim pum pam, (generiche scene di azione, scazzottate, inseguimenti, ragazze rapite, uomini anziani tenuti prigionieri) con la violenza che, visto il periodo di uscita del film, è più suggerita che mostrata. Il che non è necessariamente un limite, sia chiaro; per altro desta scalpore, ancora oggi, la scena (tenuta opportunamente un filo fuori campo) in cui il protagonista, un personaggio buono a tutto tondo, ammazza a mani nude un avversario. In ogni caso, Cercasi avventura è un film che, nel suo contesto, funziona. 

Detto che F. Richard Jones in regia se la cava, nonostante le difficoltà legate al fatto che si tratta di uno dei primi sonori; in ogni caso il vero punto di forza del film è il cast. Uno smagliante Ronald Colman è Bulldog Drummond, il bizzarro Claud Allister è Algy, l’amico aristocratico, mentre il flemmatico Wilson Benge è Danny, il maggiordomo. Algy e Danny si occupano delle schermaglie umoristiche di classe tipicamente britanniche mentre Drummond è il tipico eroe senza macchia e senza paura che va incontro al pericolo sfoderando un sorriso a 32 denti; e che non rischia di perdere il proprio aplomb né quando è in procinto di essere ammazzato né tantomeno dopo aver strangolato un criminale. I cattivi sono altrettanto interessanti: Lawrence Grant recita come fosse ancora in un film muto conferendo al suo dottor Lakington un aspetto degno di un film horror; Montagu Love è Carl Peterson, un credibile criminale spietato e sensibile allo stesso tempo. Spietato coi nemici, ma sensibile nei confronti dell’innamorata moglie, la perfida e sensuale Irma. Irma e Carl sono una coppia di villain assai interessanti, spesso in contrasto tra loro (ad un certo punto lui la prende addirittura per il collo) con un rapporto dominante/dominato che può capitare che si inverta, vista la verve della donna. Al netto di queste intemperanze, sono nel complesso in funzionale sintonia. Una segnalazione particolare, all’interno del film, va proprio per la malignamente affascinante Irma, interpretata dalla bella ed efficace Lilyan Tashman, attrice che non ebbe probabilmente il giusto riconoscimento anche in virtù di una morte prematura. Chi invece lascia giusto intravvedere la stoffa della grande star è Joan Bennet, qui nei panni della damsel in distress, la damigella in pericolo. Joan è di una bellezza radiosa e ha la leggiadria tipica delle attrici del tempo, con le gambe a magnetizzare l’attenzione anche se coperte fino al ginocchio: quando tirerà fuori un po’ di nerbo, ad esempio nei capolavori di Fritz Lang, raggiungerà la perfezione.      




Joan Bennett




Lilyan Tashman



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